Milan, Montella: "Il carattere c'è, lotteremo fino alla fine"

Vincenzo Montella può tirare un bel sospiro di sollievo, almeno nell’immediato. Se aleggia l’ombra di Conte sul suo capo, quella dello smagrito Gattuso - per il momento - sembra più lontano

Il  Milan vincendo in casa del Sassuolo torna  a respirare: adesso ci sono  due settimane per preparare la trasferta  di Napoli. Anche Montella è soddisfatto della prova dei suoi

Il Milan vincendo in casa del Sassuolo torna a respirare: adesso ci sono due settimane per preparare la trasferta di Napoli. Anche Montella è soddisfatto della prova dei suoi

Reggio Emilia, 6 novembre 2017 - Vincenzo Montella può tirare un bel sospiro di sollievo, almeno nell’immediato. Se aleggia l’ombra di Conte sul suo capo, quella dello smagrito Gattuso - per il momento - sembra più lontano. «Sono convinto - esordisce il tecnico - che inseguiremo fino alla fine il nostro obiettivo, questa nostra vittoria è meritata. Abbiamo concesso davvero poco in termine di occasioni e mi fa piacere: diciamo che sono contento del risultato e, in parte, anche della prestazione. Siamo inevitabilmente destinati a migliorare». Il risultato conta, in momenti come questo più della prestazione. La classifica resta brutta ma con qualche stop imprevisto delle dirette concorrenti (“abbiamo rosicchiato qualcosina”) è meno funesta. Ma a Montella piace soprattutto l’atteggiamento tenuto per lunghi tratti dalla squadra, senza ansie e senza isterie: «Siamo partiti con grande impegno, provando a pressare alto anche se non sempre ci siamo riusciti.

Poi, dopo un’occasione concessa al Sassuolo, abbiamo perso un po’ di sicurezza: in quel frangente non mi è piaciuta la squadra, ma col passare del tempo abbiamo ricominciato a giocare». Poi la solita e giustificata campagna elettorale: «Abbiamo ancora il record di tiri in porta in Serie A e questo è sintomo che qualcosa di buono facciamo. Anche se dobbiamo ancora migliorare molto per avvicinarci alle squadre che ci precedono: dal punto di vista del gioco negli scontri diretti con le big non si è vista tanta differenza, ma abbiamo perso quindi significa che sotto alcuni aspetti dobbiamo ancora crescere. E sono convinto che lo faremo».

Ma in sostanza a levare le castagne dal fuoco ed evitare un finale thriller ci ha pensato, come spesso capita (leggasi Chievo), Suso. Se Kalinic continua a segnare poco (un solo gol negli ultimi 45 giorni), Silva vede la panchina come un locale affittato e Cutrone non può ancora essere pronto per sorreggere da unico centravanti il peso dell’attacco, resta la vecchia guardia a tirare la carretta. «Era molto importante vincere - ammette senza remore lo spagnolo - per la situazione che c’era: abbiamo fatto una buona partita, conquistando i tre punti e ora siamo tutti un po’ più tranquilli. Sia per il mister sia per noi era un momento delicato, ora ci riposiamo e poi cominciamo a preparare il match contro il Napoli.

Io mi sento bene, con il mister ho un rapporto splendido e mi fa piacere mettermi a disposizione della squadra, al di là dei gol che faccio o non faccio. Kalinic, André Silva e Cutrone devono stare tranquilli, arriveranno anche i loro di gol». Parla anche l’allenatore del Sassuolo Cristian Bucchi dopo la sconfitta: «Se mi sento messo in discussione dopo questa sconfitta? Io mi sento sempre in discussione, lo faccio quotidianamente perché sono un allenatore: la società mi conosce, sa come lavoro, ma deciderà in autonomia. Sono il responsabile della squadra, la classifica purtroppo è quella che è».

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