"Non c’era fallo, ora sbaglia il rigore". Gesto di fair play nei tornei giovanili / VIDEO

Il mister dell’Ausonia invita il suo piccolo bomber a “restituire“ il pallone agli avversari

Milano, 11 aprile 2017 - «No, quel rigore non va tirato. Perché l’arbitro ha sbagliato, fischiando a nostro favore un fallo inesistente. Quindi, ragazzi, restituite la palla al portiere come volete...». Poche parole per un grande gesto di fair play. La lezione (che adolescenti e genitori ricorderanno per un bel po’) l’ha impartita a tutti un giovanotto iscritto alla Facoltà di Scienze Motorie di Milano con la grande passione per il pallone. Si chiama Alberto Campelli, nel weekend allena la squadra “esordienti 2004“ della SSD Ausonia 1931, e sabato scorso si è reso protagonista di un’azione bellissima, apprezzata non solo dalla sua società (e dai piccoli calciatori) ma soprattutto dagli avversari, il GS Villa.

Il racconto di chi era testimone e il conforto delle immagini spiegano tutto: durante la partita (del girone 2) sul campo di Peschiera Borromeo, l’arbitro concede un calcio di rigore ai padroni di casa. Le proteste dei bianconeri ospiti sono educate e sincere, si capisce che il direttore di gara ha preso un abbaglio, ci sta anche perché pure lui è molto giovane. A quel punto interviene il mister dell’Ausonia che richiama il suo piccolo bomber, Alessandro Giannotti, rigorista designato, e lo catechizza a dovere: «Non c’è fallo, restituisci la palla...». Il ragazzino magari è perplesso ma obbedisce: si presenta sul dischetto e di piatto “passa“ la palla al portiere avversario che lo guarda con ammirazione. Applausi, tanti e fragorosi dalle tribune, dove i genitori (della squadra di casa e avversari) sembrano sorpresi (ma non troppo) e soprattutto felici per un gesto che vale la “green card“ (una menzione speciale per i gesti di fair play) al numero 10 dell’Ausonia. E anche al suo allenatore, aggiungiamo noi.

Per una volta, e non è poco, la correttezza e il rispetto degli avversari valgono molto più della classifica: Ausonia e Villa, infatti, occupavano il terzo posto a pari punti (a sole tre lunghezze dalla capolista Lombardia Uno) e in uno scontro al vertice ci tenevano tantissimo a vincere. Evidentemente ci sono altri “valori“, ben più importanti, che sono stati trasmessi da questa partita. «Mi fa piacere che qualcuno della stampa voglia raccontare la storia - ci spiega mister Campelli dopo averlo contattato grazie ai social network -. Quel che è accaduto è molto semplice: a pochi minuti dall’inizio della gara l’arbitro, con il risultato ancora fermo sullo 0-0, un giovane ragazzo che si presta a questo difficile ruolo come favore alla nostra Società, ha fischiato un calcio di rigore a nostro favore per un fallo in realtà inesistente. Così d’accordo con Alessandro Giannotti, il rigorista della squadra, abbiamo deciso di non procedere al tentativo di realizzazione ma di restituire la palla al portiere con un semplice passaggio». Va fiero ed orgoglioso dei suoi ragazzi Alberto. La vittoria, di misura (1-0) è arrivata comunque ma senza macchie. E anche per questo apprezzata da tutti. «Vero - ci dice Alberto - i ringraziamenti e i complimenti sono arrivati soprattutto dai genitori e dai dirigenti avversari, ma gli applausi erano soprattutto per il nostro calciatore che aveva colto il messaggio,positivo... Sono davvero contento anche perché non è la prima volta che accade qualcosa del genere: la settimana scorsa, sempre negli esordienti, un nostro giocatore aveva detto all’arbitro di non aver subìto fallo dal portiere e che quindi non c’era rigore...». Fossero tutti così.

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