Perisic-Icardi, la nuova Inter trascinata dai soliti noti

Sono il perno attorno a cui ruota il gruppo: gli 8 gol segnati finora portano la loro firma

Il capitano Mauro Icardi abbraccia Ivan Perisic, sono loro la forza del gruppo

Il capitano Mauro Icardi abbraccia Ivan Perisic, sono loro la forza del gruppo

Milano, 12 settembre 2017 - La riscossa parte... dai vecchi. È particolare dover parlare in questi termini di due ragazzi che hanno 28 e 24 anni, rispettivamente l’età di Ivan Perisic e Mauro Icardi, ma oggi i due perni attorno ai quali stanno ruotando le fortune dell’Inter rappresentano il miglior elemento di continuità con l’ultima disgraziata stagione. Quando un club del blasone della Beneamata finisce fuori dalle coppe europee, rovinando l’annata con un poco invidiabile filotto di otto partite senza lo straccio di una vittoria, difficilmente il mercato estivo non porta in consegna una rivoluzione.

L'obiettivo era probabilmente quello, o comunque un’ampia rivisitazione della rosa, ma le difficoltà sorte dopo i recenti dettami del governo cinese (su cui ha dovuto sbattere Suning quando stava per affondare i colpi più importanti) hanno costretto la dirigenza a lavorare sul materiale a disposizione. Beninteso: né il croato, né l’argentino si portavano dietro l’etichetta di giocatori scarsi, ma se sulla permanenza del capitano c’erano ben pochi dubbi, riguardo a Perisic appariva quasi certa una sua partenza da Milano in direzione Manchester. Non solo sono rimasti entrambi, ma ad oggi si sono rivelati gli assoluti trascinatori. Delle otto reti già messe a segno dalla squadra, non ce n’è una che non porti la firma di uno dei due o nelle vesti di marcatore oppure di «passatore», per usare un termine cestistico tanto caro all’esterno nativo di Spalato (amante del basket, come ogni ex jugoslavo che si rispetti). Spalletti, abile curatore del materiale umano con cui deve confrontarsi, ha capito subito che da loro doveva partire la riscossa.

Non esistono molte punte centrali che non abbiano avuto un ritorno positivo nel lavorare con l’attuale allenatore nerazzurro. Chiedete a Dzeko, ma anche allo stesso Totti prima che fattori non dipendenti dalla tattica si mettessero in mezzo nel rapporto tra i due. Icardi è conscio di avere nelle idee del suo nuovo timoniere un vettore in grado di poterlo portare ancora più in alto, proprio nell’annata che conduce ai Mondiali di Russia 2018, iniziata con una convocazione che l’argentino attendeva da anni. Se poi si guarda all’intero complesso nerazzurro, non si può non constatare che degli undici titolari scesi in campo contro la Spal solo Skriniar, Dalbert e Borja Valero non facevano parte della squadra dello scorso anno e il brasiliano preso dal Nizza non è certo tra quelli che finora hanno dato un apporto considerabile ai massimi livelli (ha l’alibi di aver vissuto un’estate travagliata per via della lunga trattativa tra i francesi e l’Inter). La prima base su cui i nerazzurri stanno costruendo il proprio campionato è quella su cui Pioli non ha potuto contare, se non per tre o quattro mesi, nel 2016/2017: la solidità di Miranda in difesa, l’abilità tattica e tecnica di Candreva, un ruolo di trequartista che oggi sembra digerito pienamente da Joao Mario.

Contro la Roma è servita un po’ di fortuna e la Spal ha fatto una bella figura al Meazza resistendo ben oltre le attese, fino alla magia del 2-0 di Perisic. E proprio per questa magia c’è stato lo scambio di complimenti tra Skriniar e Perisic su Instagram. Il difensore slovacco, dopo l’ottima prestazione contro la Spal, ha postato una foto che lo ritrae in campo e la scritta: «Grande vittoria». Tra i tanti commenti, spicca quello di Perisic che si complimenta scrivendogli: «Muro». Poco dopo Skriniar ricambia e risponde: «Che gol!».

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