Inter, ecco i rimandati di settembre

I dubbi di Spalletti: sul banco degli imputati sono finiti Joao Mario (troppo lento) e Gagliardini

Joao Mario

Joao Mario

Milano, 21 settembre 2017 - Non era un caso che Luciano Spalletti volesse un trequartista come priorità per il mercato estivo dell’Inter. Non lo era perché proprio in quella zona di campo il tecnico toscano ha costruito uno dei punti di forza della sua Roma, trasformando Nainggolan dall’ottimo giocatore che già era in una chiave di volta decisiva per l’attacco giallorosso. Il belga era la prima scelta, ma non è arrivato. E’ voluto rimanere a Roma e da Suning è arrivato un dietrofront alle spese pazze.

Oggi l'allenatore nerazzurro si trova con Joao Mario e Brozovic come alternative tra loro per il ruolo dietro la punta centrale, ma nessuno dei due ha la continuità del romanista. Neanche lontanamente. Questo nonostante i 40 milioni spesi per aggiudicarsi un anno fa il portoghese. Finora è stato una delusione, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Nella nazionale lusitana campionessa d’Europa era sembrato uno degli elementi più arcigni, capace di giocare con grande duttilità sugli esterni (non sulla trequarti, dove agisce ora) e di tenere un gran ritmo di corsa fino alla fine della partita, anche in una competizione corta e dispendiosa come l’Europeo. Nulla di tutto questo si è visto all’Inter. Bologna è stata una trasferta emblematica di quel che manca a Joao Mario e conseguentemente alla squadra: cattiveria agonistica, capacità di risolvere la partita negli ultimi sedici metri. Già contro il Genoa, domenica prossima, Spalletti potrebbe optare per la bocciatura, proponendo Brozovic (che al Dall’Ara però non è entrato nel migliore dei modi) o rischiando la carta Eder.

La controindicazione per l’allenatore è che utilizzare subito l’italo-brasiliano vuol dire rinunciare a quella che ad oggi è l’unica carta offensiva spendibile a gara in corso senza dover andare incontro a particolari rischi. Davanti, infatti, le uniche alternative ulteriori sono Karamoh e Pinamonti, rispettivamente nati nel ‘98 e nel ‘99, giovani di buonissime speranze ma forse non ancora in grado di poter dare qualcosa in più a determinati livelli. Qualunque sarà la scelta, per il portoghese la bocciatura sembra molto vicina e non è la sola riguardante i possibili titolari sul lungo periodo. Spostandosi qualche metro più indietro, altre due ne sono arrivate tra la trasferta di Crotone e quella di Bologna. La prima riguarda Dalbert Henrique, che al Dall’Ara non ha giocato anche perché colpito da un piccolo guaio muscolare durante la gara in Calabria. Lo stesso che ha colto D’Ambrosio, ma l’esterno italiano è sceso in campo regolarmente e il brasiliano no, sostituito da Nagatomo. Due i motivi: il giapponese si trova meglio a sinistra e dovendo scegliere uno dei due esterni bassi (per non rischiare entrambi i giocatori reduci da contrattempi muscolari) Spalletti ha trovato più sensato toccare la corsia mancina; la seconda motivazione è che l’ex Nizza è parso piuttosto spento nelle prime apparizioni, fin troppo preoccupato dalle consegne e mai incisivo in fase offensiva, dove invece ci si aspetta che dia un corposo contributo. L'ultima bocciatura è stata quella per Gagliardini. L’azzurro ha giocato qualche minuto a Bologna dopo le evidenti difficoltà palesate a Crotone. Era la seconda «stecca», dopo quella con la Roma. I livelli raggiunti in quelli di Bergamo sembrano molto lontani.

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