Inter, si parte ed è già tempo di esami

Sotto gli occhi di Spalletti. Pochi big, molti giovani, ma nessuno deve permettersi di sbagliare

E’ già tempo di esami  per l'Inter

E’ già tempo di esami per l'Inter

Riscone di Brunico (Bolzano), 7 luglio 2017 - Solo brandelli di Inter in campo ma non è detto - come ammesso dal “sarto” Luciano Spalletti - che questi pezzetti di stoffa siano tutti da buttare. Certo, la squadra è un cantiere aperto e l’allenatore spinge per avere il più presto possibile una “rosa” adeguata a disposizione, ma è proprio in giornate apparentemente tranquille come queste che ci si gioca il futuro e si possono avere piacevoli sorprese. Perciò massima attenzione questo pomeriggio: alle 17.30 (sperando che l’afa dia una tregua, ieri alla stessa ora c’erano 37 gradi) va in campo la prima formazione della nuova stagione. Infarcita di “precari”, “scommesse”, giovanotti e con pochissimi big.

Però contro il Wattens (formazione austriaca di seconda serie che proprio un anno fa fermò con un sorprendente 0-0 l’Inter di Mancini) tutti quelli che giocheranno hanno grandi motivazioni. È calcio d’estate, vero, ma è già tempo di esami per Murillo e Ranocchia (ad esempio) e per un reparto, quello arretrato (quindi anche per Miranda) che la scorsa stagione ha fatto disperare prima De Boer e poi Pioli. Ma tecnico e tifosi attendono risposte anche da Kondogbia: Spalletti vuol dare fiducia al centrocampista, lui deve in qualche maniera conquistarsela. Intanto il francese e qualche suo compagno ieri si sono beccati i primi rimbrotti dell’esigentissimo Spalletti (“se perdiamo la palla bisogna andare subito a recuperarla”, oppure “non mollare, insegui l’avversario”) a conferma del fatto che l’allenatore vuol davvero cambiare da subito mentalità alla squadra. Ed è quello che poi ha ribadito venerdì sera a Steven Zhang: il blitz del giovanissimo vicepresidente (già ripartito) è durato poche ore, quanto basta per ascoltare le prime riflessioni del nuovo tecnico.

Insomma, il tempo degli alibi è finito per tutti, servono subito i risultati per riconquistare autostima e fiducia da parte di tutto l’ambiente. Ecco perché dopo gli applausi nelle partitelle in famiglia, il primo test stagionale non può essere etichettato come una semplice passerella. In attesa dei “nazionali” e di qualche nuovo innesto, chi è motivato deve dimostrarlo sul campo. Gli altri possono già cambiare aria perché Spalletti non vuole “confusione”. E così per il debutto la retroguardia dovrebbe essere composta da Handanovic in porta, Ranocchia e Miranda centrali, Murillo e Sala esterni; a centrocampo Biabiany, Emmers, Kondogbia e Belloni, con Baldini e Pinamonti (doppietta e applausi per entrambi ieri pomeriggio) davanti. Santon (arrivato ieri), Joao Mario e Ansaldi (acciaccati) resteranno a guardare, mentre altri baby scovati dal bravo Roberto Samaden entreranno a gara in corsa.

Non ci sarà Gabigol: l’attaccante sta terminando le vacanze, Spalletti è stato molto chiaro col giocatore invitandolo a trovarsi un’altra sistemazione, ma il brasiliano domani sarà in ritiro perché vuol provare a convincere il tecnico. «Mi sono tenuto in forma fisicamente e mentalmente - ha dichiarato a Lance -. Ora devo proseguire su questa strada in vista della prossima stagione in Europa, sarò più maturo e preparato. Questo è il miglioramento che devo mostrare, dentro e fuori dal campo. Io ci credo». Spalletti no. E Gabigol dovrà farsene una ragione.

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