Derby da favola per Icardi, Inter profumo di scudetto / FOTO E VIDEO

Tripletta di Maurito, al Milan non bastano i gol di Bonaventura e Suso. Nerazzurri a meno due dal Napoli e sabato c’è lo scontro diretto al San Paolo

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 16 ottobre 2017 - Mail svegliare il “can che dorme”. Non provate più a dire che Icardi non segna su azione da quasi due mesi, perché la risposta potrebbe essere devastante. Chiedere, per conferma, al povero Milan, cui non è bastato un fantastico secondo tempo ed una splendida reazione d’orgoglio per evitare una sconfitta (3-2) che sa tanto di beffa, e non solo perché arrivata ad un minuto dalla fine. Decide la tripletta di Maurito (9 centri stagionali), come fece Milito nel 4-2 del 2012: da un argentino all’altro, con gli stessi meravigliosi colpi perché anche Icardi ieri sera ha messo in mostra tutto il suo repertorio segnando in ogni modo: di rapina, al volo, su rigore. E così il derby più ricco della storia (nel senso di incasso, non per il valore dei calciatori in campo) e al tempo stesso più emozionante, intenso e spettacolare degli ultimi anni, rispetta comunque i pronostici della vigilia e consegna agli 80mila di San Siro il successo dell’Inter, che si stacca dal gruppetto delle terze e piomba alle spalle del Napoli capolista cui farà visita sabato prossimo in un anticipo con vista... scudetto.

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Purtroppo la stracittadina di ieri sera era anche una sorta di “mors tua vita mea”, ecco perché al cospetto dei cugini che volano, i rossoneri alla terza sconfitta di fila sprofondano nelle sabbie mobili di una crisi (di risultati, non di gioco) da cui ora sarà più complicato uscire, relegati a 10 punti dai nerazzurri e molto distanti dalla zona Champions che era il grande sogno estivo. Il risveglio autunnale è brusco, quei sogni cominciano ad evaporare: ma sarebbe un grave errore prendersela con Montella, perché se la squadra è la stessa vista nella ripresa, carica di adrenalina, capace per due volte di rimontare (spettacolare gol di Suso e rete di Borini con la complicità di Handanovic) e collezionare una mezza dozzina di palle-gol, sperare in una inversione di marcia e in una rincorsa europea si può.

Sempre che la difesa si svegli, perché sui primi due acuti di Icardi ha marcato male, e il rigore nel finale è un gentile omaggio di Rodriguez. Ovvio che l’Inter, quest’Inter cinica e non più incompiuta, non potesse non approfittarne. Netta la supremazia territoriale nel primo tempo (con Borja Valero e Vecino signori del centrocampo in assenza di Joao Mario), dopo la traversa di Candreva ecco che una spinta alla volta ci ha pensato Icardi a spingere il Diavolo all’inferno: prima (27’) ha spaccato il match da campione, con un colpo da biliardo e palla spedita di destro in buca d’angolo, quindi nella ripresa ha avviato e concluso con destro al volo (splendido assist di Perisic) per la rete del provvisorio 2-1, e a un minuto dala fine con freddezza ha realizato dal dischetto il gol del decisivo 3-2. “Tre gol nel derby non si possono spiegare, è qualcosa di speciale - dice con gia Icardi -. Avevo detto ai compagni di volerne fare due, così è tanto. Le critiche? Lascio parlare, so quel che devo fare in campo. Mi basta aiutare la squadra, oggi ho pure segnato. Non so se possiamo puntare allo scudetto, è presto per dirlo. L’importante è continuare così..avanti col Napoli, squadra che gioca il miglior calcio d’Europa”. Chiusura con Spalletti: bisogna saper vincere, e il suo abbraccio consolatorio finale a tutti i rossoneri delusi è un gesto che vale quanto un gol. La classe non è acqua.

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