Milano, 27 maggio 2014 - Filippo Inzaghi (FOTOGALLERY) è il nuovo allenatore del Milan. Manca solo l'annuncio dell'esonero di Clarence Seedorf per ufficializzare una decisione che Adriano Galliani aveva preso da tempo. Ha vinto ancora una volta lui, quindi. L'amministratore delegato (per la gestione sportiva) ha convinto il presidente Berlusconi durante il summit avvenuto ieri sera a Villa San Martino ad Arcore, alla presenza dello stesso Inzaghi e di Fedele Confalonieri.

Sulla scelta hanno pesato i dossier presentati dai giocatori (Abbiati, Bonera e Montolivo su tutti) che denunciavano una mancata armonia dello spogliatoio e metodi di lavoro discutibili da parte dell'allenatore. Seedorf di fatto è stato licenziato per le sue scelte: ha accantonato alcuni dei senatori e loro gliel'hanno fatta pagare a caro prezzo.

Il Milan ora spera che la personalità di Seedorf (e i risultati ottenuti in questi 5 mesi) convincano qualche squadra a puntare sull'olandese per non dover pagare i 10 milioni che restano sul contratto biennale firmato solo a gennaio. Dalle stelle alle stalle, in 150 giorni.

LO STAFF - Sono tante le questioni che Inzaghi dovrà risolvere con la dirigenza: i riscatti di Rami e Taarabt, i rientri dal prestito di Matri e Paloschi, i possibili innesti dalla Primavera (il centrocampista Mastalli e i difensori Pinato e Simic sono i principali indiziati) è lunga la lista delle questioni da affrontare per programmare la prossima stagione.

Per questo il prossimo vertice dovrebbe essere allargato allo staff di Inzaghi. Ne fara' parte Filippo Galli, che affianchera' l'ex attaccante lasciando il ruolo di responsabile del settore giovanile, forse anche Mauro Tassotti (tentato anche dall'idea di seguire Massimiliano Allegri) oltre a Stefano Nava (nel pomeriggio ha diretto lui l'allenamento della Primavera, che prepara il Trofeo Dossena), al preparatore dei portieri Beniamino Abate (papa' del terzino rossonero Ignazio) e al tattico Nicola Matteucci, che hanno lavorato con lui nell'ultima stagione.

Galliani gia' a gennaio aveva sostenuto fortemente la candidatura di Inzaghi al momento di sostituire Allegri e non aveva un feeling dei migliori con Seedorf. Il nome dell'ex attaccante mette d'accordo un po' tutte le anime rossonere. Nella metamorfosi milanista potrebbe esserci anche spazio per il clamoroso ritorno di Arrigo Sacchi, che potrebbe lasciare il ruolo di coordinatore delle Nazionali giovanili (il contratto con la Federcalcio e' in scadenza) per diventare supervisore del vivaio rossonero, mentre Cristian Brocchi sarà promosso dalla panchina degli Allievi a quella della Primavera.