Milano, 19 aprile 2014 - Cinque vittorie consecutive, il campo gli dà soddisfazioni, il club no. Seedorf viene detto in bilico, ma dal club non arrivano smentite. Qualche parola magari avrebbe aiutato il tecnico: "Non so, direi che è una cosa che la società dovrebbe fare e dovete chiedere a loro. Io non posso parlare per il club. Sto facendo del mio meglio è finché non ricevo indicazioni diverse non dalla stampa, ma dalla società continuo a lavorare" commenta Clarence. I tifosi però si sono schierati, al 43' della ripresa sono partiti cori in favore di Seedorf, poi seguiti anche da tutto lo stadio: "Ho ben in mente la fiducia del popolo rossonero. Li ho ringraziati, fa piacere sentire il loro appoggio".

Ora l'Europa League è più vicina, quasi a portata di mano. Saranno quattro finali: "Siamo in una posizione di classifica che ci da più morale, ma mancano le ultime gare che saranno decisive. Abbiamo fatto un passo in avanti, la squadra è stata molto brava anche nell'approccio e ha mostrato buon gioco. È stata una giornata di soddisfazioni". E a breve ci sarà un derby infuocato che può valere l'Europa League: "Non stiamo puntando al derby ma all'Europa, nel cammino c'è prima una squadra che si chiama Roma. Stiamo cercando di dare affrontare tutte le squadre con rispetto anche il Livorno oggi".

Tanti complimenti il tecnico li fa a Balotelli sia come punta che come attaccante arretrato: "Balo ha fatto un gol d'attaccante puro, aria piccola di testa. Deve trovarsi gli spazi e dare meno punti di riferimento possibile agli avversari. Nel secondo tempo ha sfiorato un altro gol, sono molto contento di quello che sta facendo. Fallo in attacco? Sono solo polemiche. Dopo il fischio finale non serve giudicare, analizziamo i 90' non gli episodi". Poi belle parole anche per Pazzini: "l'ho buttato nella mischia e gli ho detto regalati un gol. Ed è successo. L'abbraccio con Mario dopo la rete è la dimostrazione che lo spogliatoio è unito. Quello che viene scritto non mi tocca, perché conosco l'ambiente del calcio. Magari avrà dato fastidio ai giocatori".

di Francesca Cozzi