Milano, 27 gennaio 2014 - "Da sempre impegnato nella lotta al razzismo e all'omofobia, Cesare Prandelli in passato ha portato la Nazionale ad Auschwitz e a Birkenau: lo ricordiamo proprio oggi, Giornata della Memoria". Con queste parole il giornalista Gianni Mura ha consegnato il XVII premio Altropallone al ct della Nazionale, nella sala del Consiglio provinciale a Milano. "La Nazionale è al servizio della gente e noi siamo andati dove dovevamo essere. Questo, anche per consentire ai nostri calciatori di fare una riflessione sul mondo del calcio", ha detto il cittì della Nazionale. La menzione ha ricordato anche "il suo assiduo sostegno alle iniziative sulla legalità, ultimo quello alla 'Nuova Quarto Calcio', una squadra che da veicolo di consenso per le mafie è diventata uno straordinario simbolo di riscatto per la società civile".

Prandelli si è trattenuto a parlare con i bambini partecipanti al progetto Io tifo positivo, con la Comunità nuova onlus. Per diventare campioni, "servono il rispetto e il sacrificio, che poi in realtà per un calciatore è divertimento - ha spiegato -. Io ad esempio, a 14 anni per giocare nella Cremonese andavo in bicicletta fino al campo e rinunciavo ad uscire la sera con i miei amici".

Oltre Prandelli, è stata premiata la Casa di reclusione di Milano-Bollate, con il V Premio sPace "per le atitvità sportive per i detenuti che si svolgono da 10 anni. Oltre al calcio e all'equitazione è stato introdotto il rugby. Un carcere modello? No: un carcere normale, cioè 'a norma'". Il direttore del carcere di Bollate, Massimo Parisi ha ricordato il valore di responsabilizzazione che lo sport introduce nella vita dei reclusi, aiutandoli a trovare un contatto con l'esterno e a "sfogare l'energia fisica". Il tecnico Nazzareno Prenna ha raccontato: "Abbiamo giocato anche contro la squadra della polizia. E abbiamo vinto. E' un modo anche per stemperare la tensione nella vita di tutti i giorni in carcere. Per fortuna ho mangiato 11 panettoni, essendo qui da undici anni. Ma quando c'è stato l'indulto, che fatica...sono andato in difficoltà: ho dovuto reinventarmi la squadra". Grande commozione per il capitano della squadra, che ha definito "un sogno", il premio consegnato in questa giornata speciale.