Milano, 11 dicembre 2013 – L'assalto a Forte Apache dell'Ajax non dà frutti e il Milan – per 70' in dieci, colpa dell'espulsione di Montolivo - con l'orgoglio, i denti e un po' di fortuna conserva il risultato di 0-0, un pareggio che gli permette di qualificarsi agli ottavi di finale di Champions League. Merito di Abbiati, impeccabile, di De Jong, schermo prezioso davanti alla difesa, di De Sciglio, terzino dalla classe innata, e di Balotelli, generoso come non mai nel ruolo di ala destra: sono loro i protagonisti che gettano il cuore oltre i propri limiti in un match soporifero.

Non una prova da leoni – la squadra ha difeso il risultato senza costruire alcunchè -, ma una partita intelligente in cui il Milan ha giocato sull'accontentarsi di un risultato utile, buona per superare il turno (E' dal 1999 che il Milan non esce alla fase a gironi). L'Ajax tiene il possesso di palla per larghi tratti della gara (supera il 70%) ma non riesce a pungere. I rossoneri si chiudono nell'area di rigore con 3 difensori centrali, due esterni bassi e un mastino davanti alla difesa: una tartaruga romana che protegge Abbiati e regala il punto che vale gli ottavi.

FOLLIA MONTOLIVO - La svolta al 22': Montolivo commette l'ingenuità più grossa sul giocatore sbagliato, Poulsen. L'intervento è brutto, dritto sul malleolo: rosso diretto (sacrosanto) con tanto di scene da Actor Studio per il centrocampista danese (noto per essere un giocatore sporco). El Shaarawy paga il conto: al rientro dopo 3 mesi, viene sostituto da Allegri che inserisce Poli per rinforzare il centrocampo. Eppure il Milan in 10, paradossalmente, gioca meglio che in 11.

L'Ajax nei primi 20' aveva preso un palo (proprio con Poulsen di testa) e costretto Abbiati ad almeno 2 grandi interventi. Mentre con l'uomo in meno gestisce e controlla gli spazi senza più soffrire. Almeno fino all'intervallo. Nella ripresa l'Ajax prende campo e crea qualcosa, senza però essere travolgente nelle sfuriate: Abbiati di piede disinnesca un tiro di Klaassen al 66', mentre può solo sperare al 73' su un diagonale di Fischer che si spegne a lato di un soffio. Al 95' una rovesciata di Klassen sfiora il palo. E' l'ultima emozione di una gara senza grandi scossoni. E che, difatti, termina a reti inviolate.

GELO TRA I DUE AD – Aspettando il Cda straordinario con cui Barbara Berlusconi acquisterà il potere di firma, il rapporto tra Lady B e Adriano Galliani resta ai minimi storici: i due erano sì seduti in tribuna, ma tra di loro strideva un posto vuoto. L'ennesimo segnale che la convivenza tra i due è assolutamente impossibile. Un duello che, risultato alla mano, è dannoso per questo Milan. Che si gode la qualificazione (e gli 8 milioni di euro che derivano dall'accesso agli ottavi) ma che resta un paziente malato. E nessuna cura sembra svegliarlo da un torpore imperituro.

BARBARA BERLUSCONI - In campo il Milan è riuscito nell'impresa di passare il turno, restando per settanta minuti in dieci uomini. Nella società resta però l'amarezza per quanto successo prima della partita: "Coloro che da entrambe le parti hanno causato gli incidenti non sono tifosi ma delinquenti e oscurano anche la soddisfazione per il passaggio del turno'': ha detto Barbara Berlusconi, sinceratasi delle condizioni dei feriti con il dg dell'assessorato lombardo alla Sanita' Bergamaschi. ''Quello che è accaduto oggi a Milano è di una gravità estrema ed è inaccettabile - ha detto Barbara Berlusconi -. Coloro che da entrambe le parti hanno causato gli incidenti non sono tifosi ma delinquenti e oscurano anche la soddisfazione per il passaggio del turno''.