Milano, 4 giugno 2013 - Senza più l'incubo digestivo di cene differite, snodi gastrici e convegni notturni, il Milan s’è rimesso in assetto da battaglia. Non che l’abbia mai smarrito, come ha sottolineato ieri Adriano Galliani, che ha incontrato Max Allegri in Via Turati per un vertice operativo (in serata, a chioma libera, l’ad è corso a San Siro al concerto di Bruce Springsteen): «Se abbiamo parlato di mercato? Un pochino sì» ha abbozzato il vice Boss. Qualcuno sussurra anche che tra la coppia di duralluminio Adriano-Max ci sia stata qualche divergenza di opinione sugli obiettivi di rinforzo, leggendo nell’educata reticenza e compendiosità dell’ad l’effetto di una discussione ruvida. Ai buoni uffici e alla logica lucida dell’Adriano va il merito della conferma del Max al Milan fino alla naturale scadenza del contratto in essere e cioé giugno 2014: «Io il vincitore della vicenda? No. Tutto quello che dovevamo dire l’abbiamo detto con un comunicato del presidente Berlusconi. Siamo tutti soddisfatti e ribadisco per l’ultima volta che da una parte c’è una società, un consiglio d’amministrazione e un presidente e dall’altro un tecnico e la squadra». E pure il Max, sorridente e giocondo, non s’è sbottonato: «Abbiamo mangiato bene e oggi è una bella giornata». Ha parlato anche Seedorf, il successore mancato (per sempre?), almeno per bocca del suo procuratore: «Clarence non ha mai chiesto uno stipendio sconsiderato ed è felice che la vicenda si sia conclusa».

E' una bella giornata anche tra le bancarelle: al Milan i settori con più sofferenza, lo sanno anche gli acari, sono centrocampo e difesa. Per il primo reparto i rossoneri dovrebbero presto chiudere su Andrea Poli della Samp. Più ondivago il discorso per omologo viola-granata Alessio Cerci, del quale la Fiorentina non vorrebbe privarsi. Il Milan punta anche sul palermitano Josip Ilicic. Ma l’optimum per la mediana, non essendo tempo di pazzie per nessuno, sarebbe Radja Nainggolan, centrocampista totemico del Cagliari e della nazionale belga.

Quanto alla difesa, gli obiettivi tutt’altro che segreti sono il cagliaritano Davide Astori e il torinista Angelo Ogbonna. Aggiungasi il centrale argentino del Nizza, Renato Civelli. E per l’attacco, reparto ricco? Con Pazzini fuori casa fino a Natale e con Robinho e Bojan sul piede di partenza al Milan non dispiacerebbe un Alessandro Matri, poco utilizzato nella Juve. Utopia? Galliani, che è uomo di mondo, s’accontenterebbe anche di un Luca Toni euforizzato...