Milano, 8 febbraio 2013 - Un bambino cresciuto in fretta in mezzo a centinaia di bambini dell'oratorio. Mattia De Sciglio, volto pulito, faccia sorridente e timidezza irreale per uno giocatore del Milan e giá nel giro della Nazionale, è stato accolto a braccia aperte da Lainate, piccolo centro dell'hinterland di Milano: "Una serata particolare, diversa. Con un'accoglienza straordinaria. sembra di essere a San Siro. Bello lasciare fuori le pressioni, avremo un febbraio molto impegnativo tra derby e la gara di Champions League con il Barcellona. Poi la mia avventura calcistica è partita da un oratorio (quello di Ponte Sesto, ndr).

Lei è uno di quei giocatori formati nel vivaio rossonero.

"Sì, e a 10 anni sono stato scartato dall'Inter a un provino. Ero troppo piccolo fisicamente".

E poi a 12 anni la chiamata dal Milan...

"Giocavo nel Cimiano"

Pomeriggio pieno di sorprese: niente più Torino ma Quartu per la gara contro il Cagliari. Voi giocatori come l'avete presa?

"Per noi era indifferente. Dobbiamo solo portare a casa i tre punti perché con Juventus-Fiorentina e Lazio-Napoli si possono rosicchiare dei punti".

L'ultima l'ha saltata per un infortunio, come sta adesso?

"Era solo una noia muscolare. Sono a disposizione, spero di giocare".

Da centrale o da terzino?

"Da terzino è meglio".

La rimonta sull'Inter è completata, Balotelli vi ha portato rinnovato entusiasmo. È il punto più alto della stagione?

"Il valore di Mario è indiscutibile e la sua presenza ci dá tanto. Siamo tanti giovani che possono fare bene".

Il Milan dei giovani è proprio partito da El Shaarawy e De Sciglio. Un orgoglio in più?

"Abbiamo dimostrato che anche a 20 anni si può giocare ad alto livello. Mai mi sarei però aspettato di dover affrontare il Barcellona così presto nella mia carriera. E' il sogno di ogni ragazzo, sará una sfida dal fascino unico da affrontare al massimo".