di Luca Guazzoni

Milano, 14 novembre 2012 - Altissima tensione. L’Inter e Wesley Sneijder sono arrivati ai ferri corti. Colpa di twitter (i cinguettii dell’olandese non sono mai piaciuti in società tanto che gli è stato vietato l’utilizzo del social network, scatenando la furia della moglie Yolanthe), ma soprattutto colpa di un vil rifiuto arrivato settimana scorsa alla richiesta di Branca: rinnovare l’accordo con la Beneamata - a 6 milioni all’anno, scadenza 2015 - per un’ulteriore stagione, spalmando l’ingaggio.

Sneijder ha fatto orecchie da mercante, rispondendo che il suo contratto, il più faraonico dell’intera Serie A, non sarebbe stato ritoccato. A queste schermaglie poi si aggiungono tutti i dubbi sulla reale tenuta fisica di Wes e sulla compatibilità con le altre bocche da fuoco nerazzurre. Sneijder nel solo 2012 si è fermato ben 4 volte per noie muscolari e il binomio con Cassano non è mai decollato. Troppo simili tatticamente, poco atletici per reggere un tridente “pesante” con Milito. Ma che invece vola con il più generoso Palacio.

L’Inter è quindi pronta ad ascoltare eventuali offerte per il cartellino dell’olandese, valutato 23 milioni ma la cui quotazione appare ulteriormente in ribasso. Come lo era, lontano dai radar, anche questa estate. E come allora anche oggi sono i russi dell’Anzhi a bussare alla porta di corso Vittorio Emanuele. Ad agosto la trattativa non era andata in porto per la larga forbice tra domanda ed offerta (i nerazzurri chiedevano 28 milioni) e per la voglia di Stramaccioni di allenare un campione del calibro di Sneijder, l’uomo a cui voleva affidare la guida tecnica della squadra. Desiderio che adesso si è molto attenuato. Per il carattere poco conciliante dell’olandese - spesso polemico in campo e fuori con compagni, tifosi e allenatore - e per la sua inadattabilità al credo tattico di Strama.

Venderlo significherebbe trovare i fondi da investire sul mercato per un centrocampista - Paulinho è a un passo, nonostante l’inserimento del Psg - e una coppia di difensori centrali che possa essere un’alternativa valida a Samuel, Ranocchia e all’emergente Juan Jesus - i nomi sono quelli di Andreolli a gennaio e Ogbonna a giugno, quando Silvestre non sarà riscattato dal Palermo -.

L’Anzhi sfrutterebbe la corsia preferenziale con il presidente Moratti e lo stretto legame d’amicizia che lega Sneijder a Eto’o e Guus Hiddink. Il Re Leone - la cui parola sarebbe stata decisiva nel convincere il presidente Kerimov (146esimo uomo più ricco del mondo) a sferrare l’offensiva - e il tecnico si sono già fatti sentire con Sneijder. Spendendo parole importanti sul progetto e sul magnate, uomo estremamente virtuoso - nel giorno del 38esimo compleanno di Roberto Carlos gli regalò una Bugatti Veyron da 2 milioni di euro - e ambizioso. Che avrebbe pronto un assegno da capogiro per Sneijder: 20 milioni lordi all’anno. La stessa cifra elargita ad Eto’o. Buoni motivi per accettare anche il trasferimento nell’arido Daghestan.