Milano, 2 maggio 2012 - Un errore di Buffon sfruttato da Bertolacci segna la terz'ultima di campionato. La Juventus pareggia con il Lecce in casa e perde due dei tre punti di vantaggio che aveva sul Milan che, anche senza strafare, supera l'Atalanta con un gol di Muntari e raddoppio finale di Robinho. Colpo di scena a pochi minuti dalla fine e ora la corsa scudetto ricomincia da capo con Juve e Milan che sono separate da un punto a 180' dalla fine.

''A 5' dalla fine, lo scudetto sembrava finito...Poi il Lecce ha segnato, e negli ultimi minuti sembrava di stare a teatro ad aspettare la fine di un'opera...''. Sorride Massimilano Allegri, nella giornata di campionato in cui il suo Milan torna a un punto dalla Juve. ''Mi diverto molto - ha aggiunto a Sky il tecnico rossonero - Ora arriviamo carichi al derby: il campionato e' ancora nelle mani della Juve, ma anche giocarsela fino all'ultima giornata non e' male''.

LA CRONACA - Sulla destra l’allenatore del Milan dà fiducia al giovane De Sciglio, promosso a pieni voti dopo la bella partita giocata contro il Chievo lo scorso 10 aprile, mentre a centrocampo rientra capitan Ambrosini. La ritrovata forza del Milan, pero’, e’ nascosta nel trio offensivo Boateng-Cassano-Ibrahimovic, in campo per la seconda volta consecutiva dal primo minuto dopo la netta vittoria di Siena. Ed e’ proprio l’attacco del Milan, e in particolare Boateng (alla quinta presenza nel girone di ritorno, appena la seconda da titolare) a fare la differenza in avvio. Nei primi dieci minuti la squadra di Allegri bersaglia la porta difesa dall’attento Consigli alla ricerca del vantaggio: al 3’ il tiro di Boateng deviato da Lucchini sfiora il palo; un minuto piu’ tardi il portiere dell’Atalanta e’ bravo a respingere prima la conclusione dello scatenato ghanese e poi il potente destro di Ibrahimovic; al 7’ ancora Boateng obbliga Consigli alla respinta con i piedi, e poi lo stesso svedese prova una conclusione dalla distanza facilmente bloccata dall’estremo difensore nerazzurro; infine al 9’, al quinto tiro in porta, arriva il vantaggio del Milan.

Per una volta Boateng non cerca la conclusione, ma pesca in area il connazionale Muntari, partito sul filo del fuorigioco: per l’ex centrocampista dell’Inter e’ semplice segnare con il destro. Trovato il vantaggio il Milan arretra pero’ il baricentro e non riesce piu’ a impensierire Consigli nel primo tempo, mentre la manovra dell’Atalanta diventa all’improvviso fluida. Anche a San Siro la squadra di Colantuono - financo rivisitata dal tecnico laziale con l’avanzamento di Raimondi dalla difesa al centrocampo e la parziale rinuncia ai titolari Manfredini, Carmona, Schelotto e soprattutto Moralez - dimostra il proprio valore, 52 punti conquistati sul campo e un poco veritiero 10’ posto per la penalizzazione (6 punti) dovuta al calcioscommesse. Un rendimento da Europa condito dai 16 gol segnati da Denis, pericoloso anche contro il Milan. Nel primo tempo l’attaccante argentino sfiora il pareggio in due circostanze: al 14’ con un bel colpo di testa respinto da Abbiati e poi al 30’ con un sinistro dal limite dell’area che sfiora il palo. Sicuramente spronato da Allegri, nella ripresa il Milan torna in campo con diverso atteggiamento. Nulla di eccezionale, sia chiaro, anche perche’ Ibrahimovic si prende una serata di riposo. Un brutto tiro di Muntari al 4’ scuote i rossoneri. Un minuto piu’ tardi Ibrahimovic non riesce a finalizzare al meglio l’assist di Cassano. Poi ci provano dalla distanza Nocerino (15’), Boateng (28’), Ibrahimovic e Robinho, che al 42’ colpisce la traversa. Il Milan controlla comunque il ritmo della gara, l’Atalanta non riesce a impensierire Abbiati nonostante gli ingressi in campo di Schelotto, Carrozza e Moralez. Poi San Siro esplode per il pareggio di Bertolacci: il campionato e’ riaperto e il 2-0 siglato da Robinho all’ultimo minuto e’ una conferma.