Milano, 7 dicembre 2011 – Il futuro è adesso. Bryan Cristante – nonostante il nome straniero, italiano di San Vito al Tagliamento, ma cresciuto a San Giovanni di Casarsa – ieri sera ha potuto coronare il sogno dell'esordio in Champions League. Già un privilegio per pochi, per un club ancora più esclusivo considerando l'età, 16 anni e spiccioli. Più o meno l'età che aveva Maldini quando ha esordito in A.

Dodici minuti in campo contro il Viktoria Plzen per assaggiare l'atmosfera dei palcoscenici più prestigiosi d'Europa. E poco conta che il Milan dopo la sua entrata abbia subito due gol perchè la storia era già fatta. Cristante infatti è il terzo calciatore più 'verde' di sempre nella massima competizione continentale: davanti a lui ci sono solo Babayaro (16 anni e 87 giorni con l'Anderlecht) e Mavrias (16 anni e 242 giorni con il Panathinaikos).

Un centrocampista moderno, dotato di fisico struttura, buona corsa, piedi vellutati. Una storia – giovane – da vincente nato: in due anni e mezzo in rossonero Cristante ha già condotto Giovanissimi e Allievi nazionali alla conquista del titolo. Il suo percorso va a braccetto con quello di un altro giovane del vivaio rossonero: quel Kingsley Boateng – ritenuto da molti, a torto, parente dei più celebri Kevin Prince e Jerome – che quando era calciatore della Liventina Gorghense – la stessa società veneta da cui proviene Bryan – si dilettava a battere record scolastici di velocità sui 60 e sui 100 metri.

Il suo destino è già scritto: Allegri ha già preso il numero della sua targa ed è pronto per aggregarlo alla Prima Squadra per il raduno estivo. Perchè il futuro è adesso, ma è meglio sempre programmarlo con largo anticipo.