Awudu Abass, il colpo dell'Olimpia si presenta: "Ringrazio Cantù, a Milano per l'Eurolega"

"Nella carriera di un giocatore si crea sempre la voglia di nuove sfide e di voler vincere ad altissimo livello, volevo iniziare a confrontarmi a un livello superiore, soprattutto in campo europeo"

Awudu Abass

Awudu Abass

Milano, 20 agosto 2016 - Una delle storie particolari del mercato dell'Olimpia Milano è quella di Awudu Abass. Classe 1993, nato e cresciuto nell'acerrima rivale Cantù ed ora pronto a spiccare il volo ad alto livello vestendo la maglia biancorossa. L'ultimo che aveva percorso in direzione sud i 55 km che dividono il Pianella dal Forum era stato Dante Calabria, nel 2004, questo, però, è un trasferimento che ricalca più quello di Antonello Riva del 1989 anche se "NemboKid" con quella Cantù aveva già vinto tutto. La voglia di affermarsi ad alto livello è uno dei motivi per cui Abass ha deciso di arrivare a Milano: "Io posso solo ringraziare Cantù per tutto quello che ha fatto per me, sono diventato un giocatore grazie al percorso che hanno costruito per me, non si può dimenticare. Però nella carriera di un giocatore si crea sempre la voglia di nuove sfide e di voler vincere ad altissimo livello, volevo iniziare a confrontarmi ad un livello superiore, soprattutto in campo europeo".

Il 23enne ha sfiorato la convocazione al preolimpico con la Nazionale e nel futuro nè diventerà certamente uno dei cardini, mette in mostra la voglia di migliorare: "Non mi bastava più sentirmi dire che ero bravo, volevo mettere questa valutazione alla prova. Se riuscirò a fare delle buone stagioni qui a Milano vorrà dire qualcosa in più sul mio valore, bisogna provarlo sul campo di essere bravo". Il suo percorso inizia da lontano, addirittura nella stagione 2010-11 il giovanissimo Abass fa parte del progetto che lancia i giovani di Cantù nella Serie C2 di Senna Comasco, il risultato è una retrocessione da ultima in classifica, ma è lì che Abass ha iniziato a mettere in mostra la fame che lo ha portato fino a qui: "Bisogna sempre ricordarsi da dove si viene. Certe volte in quella stagione mi domandavo, ma se non vinco in C2, come farò a diventare un giocatore di Serie A?", ecco adesso vedo i miei sforzi ripagati, ho avuto degli allenatori bravissimi che mi hanno accompagnato per questa strada, posso solo ringraziarli per aver visto in me un ragazzo che poteva farcela".

Ora, dopo più di un decennio, la nuova esperienza: "Mi dispiace perchè questi 10 anni sono stati stupendi, ma ho pensato in avanti per il futuro e questa la soluzione che ho valutato come più interessante per la mia carriera. E la pressione di dover sempre vincere non mi spaventa, è solo questione di esperienza e diversi obiettivi, ma si gioca sempre per raggiungerli". Sarà il suo primo vero appuntamento con l'Eurolega dopo averla solo sfiorata per due partite nel 2012, in un roster che per prepararsi alla competizione sarà formato da 15 giocatori: "Sarà una situazione nuova, ma non mi spaventa. Io devo solo continuare a fare quello che ho sempre fatto in questi anni. Come mi sono guadagnato la chiamata da una società come l'Olimpia, ora dovrò fare in modo di guadagnarmi i minuti in campo. Se sarò bravo lo spazio sul parquet arriverà, se non sarà così starò a guardare. Il campo non mente mai".

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