Olimpia Milano, Andrea Latorre: "Voglio diventare adulto nella pallacanestro"

Il più giovane del gruppo è Andrea Latorre, ala del 1997, che dopo un anno in prestito in A2 a Biella ora prova a farsi largo nell'infinito roster a disposizione di coach Jasmin Repesa

Andrea Latorre (Foto Pugliese)

Andrea Latorre (Foto Pugliese)

Milano, 27 agosto 2016 - La più giovane novità del kilometrico roster dell'Olimpia Milano si chiama Andrea Latorre, speranza del 1997, nel solco della strategia che da qualche anno a questa parte cerca di portare sempre almeno un giovane interessante alla corte biancorossa. Quest'anno si può parlare anche di un trio con le firme di Abass, Fontecchio e proprio dello stesso Latorre, il più giovane del gruppo. In realtà dopo essere cresciuto alla Stella Azzurra Roma la guardia aveva già firmato per l'EA7 12 mesi orsono con un pluriennale, ma nella scorsa stagione è stato subito girato in prestito a Biella per farsi le ossa in Serie A2.
 
E' stata una stagione travagliata, andata meno bene di quel che si pensava all'inizio (3.0 punti di media in 15.3 minuti), ma chiusa decisamente in crescendo dopo un inizio traumatico (sempre a segno da gennaio in poi in 16 gare, mentre in precedenza per 8 volte su 14 era rimasto a secco): "Dopo qualche partita a Veroli l'anno prima, è stato la mia prima reale esperienza a questo livello. Tutto serve e aiuta per il futuro. Sicuramente c'è comunque tanta differenza con la Serie A per non parlare dell'Eurolega, ma io sono qui per diventare un adulto nella pallacanestro". Dopo aver giocato quest'estate gli Europei con la maglia dell'Under20 a Helsinki, al momento sembra che comunque resterà in biancorosso nella prima parte di stagione, poi sarà valutato, eventualmente, un prestito per consentirgli di continuare la maturazione, dopo però un periodo di apprendimento diretto dai "campioni": "Io penso solo all'oggi, non voglio parlare di eventuali prestiti o quant'altro, penso a giocare per l'Olimpia e provo a conquistarmi la mia occasione. Non mi aspetto nulla di speciale, io so che lavorerò allenamento dopo allenamento, il resto potrà venire solo con il tempo".
 
In un roster a 15 dove farsi spazio sarà un vera battaglia, provando a fare leva su una competizione interna positiva: "Con l'idea che non ci saranno per forza gerarchie fisse potrei riuscire anche io a trovare la convocazione per riuscire a giocare. Paradossalmente essere così tanti può aiutarmi perchè per rimanere coinvolti tutti, tutti dovranno giocare. A me toccherà farmi trovare pronto, non so quando sarà, ma io dovrò sfruttare la mia occasione per conquistarmi quella successiva".
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