Milano, 19 aprile 2014 - E’ stata emozione pura. Sul campo, l’EA7 Milano ha dominato per la seconda volta il Maccabi Tel Aviv, questa volta gestendo i tentativi di rimonta israeliani con la giusta dose di freddezza e lasciando gli avversari a un gelido meno 14, fino a conquistare con merito l’1-1 in questa serie di playoff di Eurolega. “La squadra – il commento orgoglioso di coach Luca Banchi – merita tutti i complimenti per una partita giocata con un approccio perfetto, una continuità invidiabile e soprattutto grande intensità”. Sempre senza Gentile e con Langford non ancora al top anche se in continua crescita, tocca a Jerrels e Kangur fare la voce grossa in attacco. Il primo è letale dall’arco nei momenti che contano e chiude il match a 17 punti, il secondo firma invece la partita perfetta, giocando il ruolo del re Mida: 3 su 3 da due, 2 su 2 da tre e 1 su 1 dalla lunetta, per il 100% dal campo. Ma l’impresa questa volta l’hanno fatta davvero tutti, senza dimenticare un C.J. Wallace da 2 su 2 dalla media e 2 su 3 dall’arco: “Siamo riusciti a fare la partita che volevamo – ancora Banchi -. Sicuramente si è trattato di una sfida molto complessa sia nella fase preparazione che nella sua interpretazione, con i nostri avversari che partivano col vantaggio di averci strappato gara 1 nonostante una nostra partita comunque di alto livello. Invece – sospira il coach – siamo stati in grado di incanalare questa tensione per incrementare addirittura la nostra voglia di vincere, chiudendo il match”. Il tutto, ciliegina sulla torta, con un plus/minus positivo per ognuno dei sei biancorossi che ha chiuso la gara in doppia cifra.

“Volevamo giocarci la possibilità di avere due partite a Tel Aviv, e così è stato – spiega Banchi -. Certo i  nostri avversari hanno dimostrato una volta in più le loro potenzialità, e sappiamo bene che quando giocano in casa sono ancora più temibili. Ecco perché dobbiamo immergerci in quell’ambiente fin da subito, trovando dentro noi le risorse, la coesione e la solidità per giocare una partita ancora più dura e goderci le prossime due gare con l’euforia di chi sa di essersi guadagnato la possibilità di giocare partite di questo livello”. Il sogno Final Four per Milano è dunque ancora più che vivido: “Dovremo andare lì a giocare come sappiamo, con l’ambizione necessaria per sfruttare ogni possesso e ogni singolo pallone per portare a casa tutto ciò che il destino ci vorrà riservare”.

di Gabriele Gabbini