Milano, 11 febbraio 2014 - I dubbi di Seedorf, le preoccupazioni di Barbara e le strategie di Galliani. Il Milan a due teste motrici si ritrova tre pensieri cruciali: come riuscire a superare il turno di Champions League, come aumentare in fretta gli incassi e come abbattere i costi nei prossimi due anni. Il rapporto Football Money League di Deloitte ha spaventato e non poco la dirigenza: senza la Champions, meta irraggiungibile in questa stagione, il bilancio del 2015 del Milan, in lieve crescita ma già superato nei ricavi da quello della Juventus, rischia di precipitare. Sui 263 milioni di introiti nel 2013, infatti, ben 45 sono arrivati dalla Uefa. Una cifra che ha affiancato gli 85 arrivati per la trasmissione delle partite di Serie A, cifra confermata per il prossimo triennio.

Dall’enturage di Barbara sono emerse le prime perplessità, ma Galliani ha già risolto però una parte del problema (e del buco), inserendo nei contratti una clausola che farà scuola: in caso di mancata qualificazione alla Champions gli stipendi dei calciatori saranno decurtati del 20%. Un risparmio di circa 20 milioni di euro sul monte ingaggi rossonero, fermo a 105.

Ma le paure di Barbara Berlusconi non si fermano qua. La Lady di ferro ha voluto prendere il controllo della parte economica perchè insoddisfatta della gestione commerciale del club, che frutta “appena” 96 milioni. Primi in Italia ma numeri miseri rispetto alle big europee (il Real ne fattura 211, il Bayern 237). Il vero incubo però resta la gestione dello stadio: 26 milioni. Briciole. Meno di società come Galatasaray, Amburgo e Schalke 04. Per questa ragione Barbara è convinta ad investire in area Expo e costruire un nuovo impianto nel 2016 a Rho. Una scelta che ha già trovato il malumore della piazza, che rivendica in San Siro la vera casa rossonera.

Se la dirigenza è concentrata sul sistemare i conti, Seedorf invece è alle prese con i primi grattacapi da tecnico. La sconfitta di Napoli ha fatto emergere i soliti problemi: squadra inutilmente sbilanciata con un modulo troppo offensivo e con interpreti troppo pigri in fase di ripiegamento. Una formazione che quindi non riesce a proteggere una difesa già di per sè vulnerabile. Per questo nell’anticipo di venerdì contro il Bologna, prova generale di Champions, Seedorf pensa all’antico e varare l’Albero di Natale: sulla decisione pesano l’infortunio di Robinho (rischia 3 settimane di stop) e l’esperimento poco felice di Abate all’ala. Il presidente Berlusconi, salvo imprevisti, intanto farà una visita alla squadra martedì 18: vuole dare coraggio al suo Milan. Perchè questo Atletico fa paura davvero. 

di Luca Guazzoni