di Lorenzo Pardini

Milano, 9 ottobre 2012 - Duemila studenti, diciotto discipline sportive per disabili e la piazza coperta più grande d’Europa: le premesse per una grande giornata all’insegna dello sport per disabili e l’integrazione ci sono tutte. Giovedì a Milano e in altre nove città italiane andrà in scena la VII Giornata nazionale dello sport paralimpico. Dalla mattina al pomeriggio, presso il Palazzo della Regione Lombardia, si svolgerà la kermesse. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere e praticare i vari sport paralimpici in programma. Le discipline presenti saranno dedicate alla disabilità fisica, sensoriale e intellettiva e relazionale.

«Le paralimpiadi sono state un momento importante per tutti noi - ha detto Pierangelo Santelli, presidente Cip (Comitato italiano paralimpico) Lombardia -: la Giornata nazionale dello sport paralimpico darà un’ulteriore spinta all’attività sportiva delle persone disabili già da quest’anno». «A me è sempre piaciuto lo sport sin da piccolo - ha raccontato Gabriele Ferrandi, arrivato agli ottavi di finale nel tiro con l’arco a Londra - solo che venendo da un piccolo centro di periferia, Chignolo Po, in provincia di Pavia, non c’erano le risorse per fare sport.

Quando mi sono trasferito a Pavia per studiare all’università, sono venuto a contatto con questa realtà. Certo non avrei mai immaginato di provare il tiro con l’arco, è nato tutto per caso». Lo sport come strumento per migliorare se stessi: «Mi ha aiutato a superare i miei limiti - ha sottolineato Ferrandi -. Io pur avendo la patente per la macchina non andavo in autostrada perchè avevo paura. Quest’ anno, prima di Londra, per cercare di migliorarmi, ho preso e ho girato tutta l’Italia». «Unire le discipline sportive tra i normodotati - ha concluso Giampaolo Cancelli, classificatosi ai quarti di finale nel tiro con l’arco a Londra - e disabili, come avverrà giovedì, è una sensazione assolutamente indescrivibile».