di Lorenzo Pardini

Milano, 31 luglio 2012 - Si è buttata nel canottaggio per disabili (adaptive rowing) da soli due anni, ma già vanta un palmarès di tutto rispetto. Florinda Trombetta, trentunenne milanese, da quando ha iniziato a vogare ha ottenuto ottimi risultati ai Campionati Mondiali, alla Coppa del Mondo di Belgrado (valida per la qualificazione ai Giochi di Londra) e l’argento agli Italiani. A coronamento di questa scalata per l’atleta meneghina si sono aperte le porte delle prossime Paralimpiadi in programma a Londra dal 29 agosto al 9 settembre. Trombetta è stata selezionata nel “4 con” e sarà in equipaggio con Mahila Di Battista, Pierre Calderoni, Andrea Marcaccini e il timoniere Alessandro Franzetti.

Florinda che cosa l’ha spinta a provare il canottaggio? 
«Ho iniziato per curiosità. Il Gruppo Sportivo Non Vedenti Milano e la Canottieri Milano due anni fa hanno organizzato un corso di canottaggio amatoriale e io che sono un’amante dello sport non ci ho pensato due volte a cimentarmi nella disciplina».

Prima del canottaggioha provato altri sport?
«Ho fatto di tutto. Nuoto, equitazione, sci e baseball».

Due anni fa si sarebbe immaginata di arrivare a questi livelli?
«No, non lo avrei mai detto. Mi sono appassionata fin da subito. L’attività era ed è faticosa, ma vogare insieme ai compagni e sentire la barca che va avanti nell’acqua è una sensazione fantastica. Il canottaggio è un mondo aperto».

Si spieghi meglio...
«Nel canottaggio c’è integrazione. Io in Canottieri mi alleno con le ragazze normodotate e mi trovo benissimo con loro. Sono apertissime e non mi fanno pesare nulla, mi accettano così come sono».

Come è arrivata in azzurro?
«Dopo pochi mesi che avevo iniziato ad allenarmi in Canottieri e avevo fatto le prime gare, l’allenatrice dell’Italia mi ha chiamato chiedendomi se fossi stata disponibile a gareggiare in Nazionale. Naturalmente non ho avuto dubbi e ho accettato subito».

Come si sta preparando per la Paralimpiade?
«Mi sto allenando presso il Centro Federale adaptive di Gavirate. Ci esercitiamo 2/3 volte al giorno. La mattina, dopo la sveglia, colazione e dalle 8 in barca a vogare per preparare la velocità. Prima di pranzo ci alleniamo per altri 40 minuti facendo fondo o tecnica e dopo che ci siamo riposati, verso le 18 ci presentiamo per l’ultimo allenamento in palestra o ancora in barca. Non vedo l’ora di essere a Londra!»

Come si sente per l’appuntamento dei Giochi?
«Sono pronta per l’evento. Sono carica dal punto di vista emotivo e anche fisico per l’intenso lavoro che stiamo svolgendo a Gavirate. A metà agosto iniziamo lo scarico, così il 31 nelle acque del Dorney Lake di Eton per le batterie io e i miei compagni saremo al 100%».