Milano, 9 marzo 2012 - Chi si aspettava che si prendessero a botte sarà rimasto deluso... Dopo l’aspro confronto negli spogliatoi dell’Emirates Stadium, Max Allegri e Ibrahimovic si sono ritrovati ieri a Milanello e hanno siglato un patto di non belligeranza per il bene della squadra. D’altra parte lo svedese, ripresosi dall’onta del 3-0 e tornato di ottimo umore, è stato gratificato anche dalla Lega di Serie A che l’ha premiato come miglior giocatore del mese di gennaio. Chi si aspettava che il tecnico rossonero e il bomber venuto dal freddo arrivassero a un chiarimento, pubblico o privato che fosse, o che lo stesso Zlatan potesse in qualche modo chiedere scusa al suo allenatore, sarà rimasto altrettanto deluso.

Nulla di tutto questo è avvenuto ieri a Milanello. Un chiarimento, comunque, c’è stato anche se non ha riguardato le intemperanze di Ibra. Allegri ha parlato alla squadra spiegando le ragioni che lo avevano spinto a mettere in campo quella formazione, quasi obbligata dalle molte assenze. Il tridente tanto criticato dallo svedese («Ho giocato fuori posizione») era l’unica soluzione praticabile. In panchina c’era un solo centrocampista, Aquilani, che non aveva ancora i 90’ nelle gambe e che pure è entrato nel secondo tempo.


L’unica alternativa sarebbe stata mettere dall’inizio Zambrotta o Bonera in difesa e portare avanti Mesbah sulla fascia sinistra. Ma questa soluzione era già stata provata e non aveva per niente convinto l’allenatore.
Il briefing si è poi concluso con la parola d’ordine: «Dimenticare Londra, pensiamo al Lecce». E chi era fuori dai cancelli di Milanello ha visto uno Zlatan tutto sorridente allontanarsi dal campo d’allenamento.
D’altra parte, Ibra è così: «Più è arrabbiato, meglio è», ha detto Adriano Galliani, appoggiando in toto le decisioni del tecnico livornese. «Oggi solo sorrisi, nessuno si è preso a cazzotti», ha chiosato Rino Gattuso, offrendo un’ulteriore autorevole stampella all’allenatore.