Milano, 23 febbraio 2012 - Signor Van Bommel, come vive la lunga settimana d'attesa per Milan-Juventus?

«È un clima che mi piace e anche questo nervosismo mi diverte. Tutti parlano di calcio, tutti parlano della partita, per strada e al supermercato. Del resto la prima affronta la seconda...».

Però uno come lei, abituato al calcio olandese e tedesco, come sopporta stress e polemiche?

«Il sud Europa è più caldo, succedeva anche al Barcellona. In Germania e Olanda parli di calcio ma con meno passione. Invece in Italia sembra che il pallone sia la cosa più importante».

Se vincete siete primi in classifica, indipendentemente dal recupero della Juve...

«Sì, ma il campionato non finisce sabato. Certo, sarebbe importante vincere, ma firmerei subito per perdere domani e conquistare lo scudetto...».

Vi preoccupa aver già perso due volte con i bianconeri?

«Abbiamo vinto tanto, possiamo battere pure la Juve... E comunque, nonostante le due sconfitte non cambiamo il nostro gioco. L'allenatore sa come fermarli».

La Juventus "brontola" perché ultimamente gioca tante partite in pochi giorni...

«Loro si lamentano di 6-7 gare in tre settimane, per noi è così tutto l'anno e non ne parliamo perché siamo abituati, perché chi disputa la Champions gioca tanto. Non mi sono piaciute le osservazioni fatte a Torino: giocassero la Champions capirebbero...»

Ben 17 suoi compagni di squadra già a segno, adesso tocca a lei?

«È vero, manco io all'appello, ma contro la Juventus non è importante che faccia gol . Perché la forza della squadra è lo spogliatoio, si vede allo stadio, si vede agli allenamenti. Al Milan c'è un bell'ambiente, per questo siamo così in alto in classifica».

È una partita che si può decidere a centrocampo?

«Loro attaccano in 3, noi in 2, per il Milan è di sicuro un reparto più importante. Sono convinto, però, che chi vince a centrocampo vince la partita. E per me lì è più forte il Milan».

Lei ha preso il posto di Pirlo, ora punto di forza dei bianconeri. Le pesa questa eredità?

«No. Io gioco per la squadra. Andrea è un buon calciatore e una buona persona, abbiamo la stessa testa. E mi è dispiaciuto per il suo infortunio dell'anno scorso».

Eppure i tifosi rimproverano al Milan di aver regalato Pirlo alla Juve, quasi dimenticandosi di lei. In Italia si vive troppo pensando al passato?

«Sì, ma è così ovunque. È il calcio. Anche il Bayern Monaco piange perché sono al Milan e lo stesso succede con Pirlo. Non è bello pensare sempre al passato, bisogna guardare al futuro».

Se dovesse giocare, può essere Boateng l'ago della bilancia sabato sera?

«Ogni calciatore può fare la differenza. Spero sia in campo, ma se non ci sarà lui giocherà qualcun altro: Emanuelson e Muntari hanno fatto benissimo».

E se a Ibra fosse confermata la squalifica?

«Scusate, ma io proprio non capisco: Dias per un pugno tre partite, Zlatan per uno schiaffetto tre partite. Perché? Secondo me non è giusto. Spero che ce lo ridiano».

Lei sarebbe preoccupato al posto dell'arbitro designato a dirigere la partita?

«No. Per me i fischietti italiani sono di buon livello, e lo dico dopo aver giocato in Olanda, Spagna e Germania. E comunque in partita se sbagliano i calciatori possono sbagliare pure gli arbitri visto che non sono robot».

Si sussurra che Allegri e Conte siano più bravi che simpatici. Lo pensa anche lei?

«Ma no, il mister riscuote simpatia da parte dello spogliatoio. Dove lavori bene l'ambiente è bello e qui si lavora bene. Conte invece non lo conosco, ma me lo ricordo calciatore. E mi rivedo in lui per la grinta e la forza».

In una ipotetica classifica degli allenatori a che posto è Allegri?

«Difficile dirlo, dipende da tante cose. Penso che lavori bene e anche il club se n'è accorto rinnovandogli il contratto. Chapeau».

Ma davvero quello rossonero è un tecnico "scomodo" per i senatori?

«Fare scelte è la cosa più difficile per un allenatore. Ho 30 giocatori, non tutti possono essere sempre felici. C'è chi come Pirlo va via ed è contento, c'è chi resta e non lo è».

A proposito di senatori, come se la passa Gattuso?

«Vive male questo momento. È una grande persona nello spogliatoio, ha vinto tantissimo ma ha ancora fame di vittorie. E se mi permette la battuta, ha sempre un'occhio di riguardo per tutti».

Questo Milan può vincere la Champions?

«Non è facile, dipende dalle condizioni al momento delle partite e dal sorteggio. Però quando giochi così contro l'Arsenal pensi che potresti vincere tutto»

Ora tutti parlano del suo connazionale Van Persie...

«È un buon giocatore, è qualità in campo. Sarebbe un grandissimo colpo».

Quello di sabato sarà il suo ultimo Milan-Juve?

«Ne ho ancora uno in Coppa Italia, in campionato non so. Al Milan si parla ad aprile con chi è in scadenza di contratto, vedremo. Anche perché gli accordi si fanno in due. Ora fatemi battere la Juve».

di Giulio Mola