Il graffio dei Modà ad Assago: "Ragazzi, state lontani dal gioco d'azzardo"

Pugno allo stomaco con "L'ultima mano". Perché "nella vita è bello osare, azzardare, ma il gioco d'azzardo è un'altra cosa, ti distrugge", mette in guardia Kekko, che ha vissuto sulla sua pelle il dramma di un amico che ora non c'è più

Kekko Silvestre con i Modà ad Assago (Olycom)

Kekko Silvestre con i Modà ad Assago (Olycom)

Milano, 8 marzo 2017 - Alzano l'asticella, Kekko e i suoi gladiatori. Non c'è più soltanto la passione (pure maledetta), l'amore su un tappeto di fragole. Ci sono i temi forti. Quelli impegnati. Che t'arrivano diretti e ti colpiscono come un pugno nello stomaco. C'è il dramma degli incidenti stradali. Delle stragi di ragazzi. Delle scuse e dei pentimenti del dopo, che non servono a nulla. E allora, invece che darsi della «testa di c...», «se bevi non metterti alla guida. Brinda alla vita», la scritta che scorre sul ledwall sopra al palco del Forum di Assago. Secondo round prima del finale milanese di venerdì. I Modà riempiono sempre e ancora. Kekko non perde smalto nemmeno nella serata più difficile, «costretto» a cantare proprio mentre il suo Napoli era in campo col Real Madrid. Parte come al doppio live di San Siro ormai un anno fa e poi via di filato fino al primo pezzo di Passione Maledetta 2.0.

Le scritte «Odiami» che sparano sulla fascia di ledwall come fossero splash dei fumetti. Poi arriva la lezione, «L'ultima mano». Perché «nella vita è bello osare, azzardare, ma il gioco d'azzardo è un'altra cosa, ti distrugge», mette in guardia Kekko, che ha vissuto sulla sua pelle il dramma di un amico che ora non c'è più: «Ragazzi, state lontani da questa malattia». Nuove tracce e vecchi successi che si intrecciano. Duetti di chitarra, per «Dimmelo» un'intro sinfonica e sontuosa alla Yngwie Malmsteen, il classico medley semiacustico e gli archi che ti abbracciano prima della buonanotte. «E non c'è mai una fine», «Viva i romantici» e «Mia» come tradizione negli ultimi 17 anni di live. Piovono coriandoli d'argento. I sogni per una «Stella cadente». E venerdì, si torna a cantare e sognare. 

 

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