Strage di via Palestro, Spatuzza: io responsabile di 40 omicidi, chiedo perdono a città e vittime

Il collaboratore di giustizia: "Abbiamo fatto cose orribili". Spatuzza è stato ascoltato in collegamento video dal carcere nel corso dell'udienza a Milano del processo a carico di Marcello Tutino, il presunto basista della strage di via Palestro compiuta da Cosa Nostra il 27 luglio 1993

Una foto d'archivio della strage di via Palestro a Milano (Ansa)

Una foto d'archivio della strage di via Palestro a Milano (Ansa)

Milano, 30 settembre 2014 - "Sono responsabile di una quarantina di omicidi, chiedo perdono alla città, alle vittime e ai loro familiari": lo ha detto il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, ascoltato in collegamento video dal carcere nel corso dell'udienza a Milano del processo a carico di Marcello Tutino, il presunto basista della strage di via Palestro compiuta da Cosa Nostra il 27 luglio 1993. "Abbiamo fatto cose orribili - ha proseguito Spatuzza, citato come teste dal pm milanese Paolo Storari - accusare Marcello Tutino è doloroso ma per me è un onore essere qui a testimoniare, anche per giustizia nei confronti dei familiari delle vittime". E ancora: "Abbiamo venduto l'anima a Satana. Ora mi sto liberando dal male che portavo dentro iniziando un percorso di ravvedimento e prendendo le distanze da tutto quello che rappresentava per me l'ambiente nel quale ho sempre vissuto". 

Tutino, uomo dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, ha ricevuto nel gennaio scorso in carcere un nuovo ordine d'arresto per essere stato tra gli uomini del gruppo che agì in via Palestro dove esplose un'auto parcheggiata davanti al Padiglione d'Arte Contemporanea imbottita di esplosivo uccidendo cinque persone. Rispondendo alle domande del pm Paolo Storari, Spatuzza ha ricostruito i suoi rapporti con i fratelli Marcello e Vittorio Tutino, quest'ultimo individuato come "l'uomo che guidava l'auto - bomba". "Siamo cresciuti insieme - le sue parole - c'era una bellissima amicizia, di più, una fratellanza. Cristianamente li considero ancora miei fratelli, con cui ho condiviso delle scelte sbagliate, anche se ora non condivido piu' i loro ideali, i loro sentimenti". Stando alla ricostruzione di Spatuzza, Tutino sarebbe stato scelto come basista "perché conosceva Milano" e avrebbe portato il commando in piazza Duomo a prendere l'esplosivo. Avrebbe avuto cosi' la possibilita' di "riabilitarsi" di fronte a Cosa Nostra dopo che aveva fatto sparire un carico di sigarette a Palermo intascandosi i soldi. Stando alla ricostruzione dei pm, Tutino, dopo essere andato in Stazione Centrale a prendere Spatuzza (poi rientrato a Roma e non presente alla strage), avrebbe rubato in zona Bovisa la Fiat Uno che poi sarebbe saltata in aria alle 23 di quel giorno. 

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