Trova mille euro per terra. Precaria non ci pensa due volte e restituisce tutti i soldi

In lacrime l’ex clochard che aveva perso la busta ritrovata durante le pulizie degli spazi comuni. I soldi avrebbero fatto comodo alla donna, una precaria, che però ha cercato subito di capire chi fosse il proprietario per consegnare il denaro di Marianna Vazzana

La custode Daniela Tardio, 38 anni

La custode Daniela Tardio, 38 anni

Milano, 5 maggio 2015 - Un portafoglio a terra nell’androne di una scala al civico 38 di via Ovada, palazzone comunale in zona Famagosta gestito da Metropolitana Milanese, non è sfuggito all’occhio vigile della custode Daniela Tardio. Lo ha raccolto. E si è accorta che all’interno, ben nascosta, c’era una busta con mille euro in contanti. «Ho subito pensato di restituire il portafoglio coi soldi. Ma non sapevo come fare, perché sul momento non ho visto documenti», racconta a Il Giorno. Una storia a lieto fine, un esempio di onestà in anni difficili. A furia di rivoltare il portafoglio, è spuntata fuori una tessera della Caritas con nome e cognome del proprietario: un inquilino del caseggiato, ex clochard, che pensava di essere stato vittima di un furto. Tornato a casa dopo aver sporto denuncia alla polizia, non credeva ai suoi occhi quando la signora Tardio gli ha allungato il portafoglio col denaro, che gli era caduto vicino al portone del palazzo. Tutto questo è successo una settimana fa.

«È stata un’emozione grandissima – racconta la custode –, quel signore è scoppiato in lacrime. Gli ho ridato tutto ciò che aveva e che portava sempre con sé, proprio per paura di essere derubato. Sono stata felicissima di averlo aiutato». Nel portafoglio c’era anche un anello d’oro, pure quello tornato nelle mani dell’uomo. È la custode a descriverlo: ex senzatetto, invalido, anziano («è sulla settantina»), fa i salti mortali per arrivare a fine mese con una misera pensione. Aveva suddiviso la somma in due pacchetti custoditi dentro una busta di carta: una parte per l’affitto, l’altra per le spese di casa.

«Era disperato, pensava di aver perso tutto», aggiunge la custode. Il portafoglio è saltato fuori mentre la donna stava pulendo gli spazi comuni insieme a un gruppo di inquilini volenterosi. In via Ovada da 5 mesi, Daniela Tardio ha 38 anni e tanta voglia di darsi da fare nel caseggiato popolare abitato da 93 famiglie. Molti inquilini hanno disabilità fisiche, altri problemi psichici. «Questo lavoro è una benedizione, sono stata a casa per un anno e mezzo senza un’occupazione», afferma. Ha un compagno e un figlio 19enne, mille euro in più le avrebbero fatto comodo. «Ma non ho mai avuto il minimo dubbio – ripete con orgoglio –: quei soldi andavano restituiti». La società che gestisce i caseggiati, MM, esprime «grande soddisfazione. I custodi ora hanno punti di riferimento e, dal dialogo quotidiano, emergono tante storie positive che rischiavano di restare sommerse».

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