Società partecipate sulla graticola, il Comune vuole tagliare quote e sprechi

Il sindaco Giuliano Pisapia ha già incaricato il direttore generale di Palazzo Marino Giuseppe Tomarchio di guidare una squadra che avrà un unico obiettivo: ridurre gli sprechi nelle quasi 90 società in cui il Comune possiede delle quote di Massimiliano Mingoia

Operatori Amsa al lavoro (Omnimilano)

Operatori Amsa al lavoro (Omnimilano)

Milano, 28 agosto 2014 - Società partecipate del Comune, nuovi tagli in vista. Il sindaco Giuliano Pisapia ha già incaricato il direttore generale di Palazzo Marino Giuseppe Tomarchio di guidare una squadra di 4-5 tecnici che da settembre avrà un unico obiettivo: ridurre gli sprechi nelle quasi 90 società in cui il Comune possiede delle quote. Il tema è caldo, caldissimo. Martedì il commissario straordinario alla spending review Carlo Cottarelli ha presentato uno studio sulle società pubbliche da cui risulta che una su quattro è in rosso (per la precisione 1.424 su 5.264). Non solo. Nel decreto Sblocca Italia potrebbero essere inseriti incentivi per gli enti locali che eliminano oppure privatizzano, aggregano o quotano in Borsa le proprie società. Il decreto dovrebbe essere discusso nel Consiglio dei ministri di domani. A che punto è Milano sul fronte dei tagli delle partecipate? Dal 2011, primo anno di amministrazione Pisapia, ad oggi, come riferito dallo stesso sindaco in Consiglio comunale, Palazzo Marino ha rinunciato alle partecipazioni in 8 società. Nel 2011 erano 95, attualmente sono 87. Non solo. Negli ultimi tre anni — secondo i dati messi a disposizione dall’amministrazione — le nomine che spettavano al Comune sono scese da 237 a 214, una volta completata la riforma degli statuti delle partecipate. La Giunta Pisapia ha eliminato molti consigli di amministrazione a favore degli amministratori unici, dove consentito. Un modo per tagliare poltrone e gettoni di presenza.

Sono stati dunque cancellati, o sono in corso di cancellazione, i board di Amat (Agenzia per la Mobilità e l’Ambiente), Mir (Milano Immobili e Reti), Sogemi (la società che gestisce l’Ortomercato), Milano Ristorazione (refezione scolastica) e Milanosport (impianto sportivi). Un taglio significativo del cda è avvenuto anche in A2A, la multiutility energetica controllata dai Comuni di Milano e Brescia: le poltrone nel board sono calate da 23 a 12 (un milione di euro all’anno di risparmio). E Pisapia, a inizio mandato, ha inviato segnali netti anche sul fronte della riduzione dei maxi-stipendi di ormai ex manager comunali: Giuseppe Bonomi (Sea) ed Elio Catania (Atm). In totale, secondo i calcoli comunali, questa spending review ha portato a 3 milioni di euro all’anno di risparmi. A Tomarchio e alla sua squadra ora spetta il compito di capire dov’è possibile affondare ancora la scure per eliminare altri sprechi e recuperare risorse utili all’amministrazione. Un compito molto importante, perché la Giunta non sembra avere più intenzione di alzare tasse e tariffe a meno di due anni dalle Comunali del 2016.

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