Elezioni comunali, Pisapia: "Berlusconi candidato? Non credo partecipi alle primarie"

Il sindaco di Milano: "Il mio impegno politico continuerà comunque". Matteo Salvini: "Chiunque meglio di Pisapia"

Giuliano Pisapia e Silvio Berlusconi

Giuliano Pisapia e Silvio Berlusconi

Milano, 30 marzo 2015 -  Dopo che Silvio Berlusconi è tornato alla carica in politica e ha individuato nelle Comunali di Milano del 2016 una battaglia campale, ha iniziato a spargersi la voce che possa candidarsi alle Primarie. Qualche giorno fa, il filosofo-conduttore televisivo Paolo Del Debbio l’aveva detto come una battuta: per il fondatore di Forza Italia, "le primarie potrebbero essere con una cabina elettorale sola, in cui entra Berlusconi e vota: quelle sarebbero le primarie del centrodestra; ah, attenzione, lui potrebbe uscire dalla cabina elettorale e dire: ho vinto io". 

L'attuale sindaco di Milano, Giuliano Pisapia non crede a questa ipotesi e ha commentato: "L'importante e' che il centrodestra trovi un candidato. Molti del centrodestra, oltre a tutto il centrosinistra, si sono presi un impegno per le primarie. Non credo che Berlusconi partecipi alle primarie". E ancora: "Io sono molto tranquillo rispetto al futuro di Milano. Abbiamo fatto un grande lavoro. In questo anno  l'impegno mio, della giunta e della mia coalizione e' di andare avanti uniti. Ci sono i primi periodi in cui chiaramente emergono nomi ma alla fine saranno i milanesi a scegliere il candidato del centrosinistra".

Sull'eventualità di una candidatura dell'ex premier a sindaco di Milano, il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha commentato: "Le comunali di Milano sono lontane. Chiunque si proponga è benvenuto, saranno i cittadini a scegliere per il dopo Pisapia. Qualunque estratto a sorte dalla guida telefonica farà meglio". 

LA DECISIONE DI PISAPIA - L’annuncio della decisione di non ricandidarsi a un secondo mandato da sindaco di Milano, Secondo Giuliano Pisapia, «sarebbe stato disastroso per la città se lo avessi detto durante Expo, perché avrebbe creato le fibrillazioni» che si sono poi in effetti verificate dopo la comunicazione della sua scelta. Per questo, ha spiegato Pisapia, ospite di Otto e mezzo su La7, quello scelto «mi è sembrato il momento giusto». Infatti, altrettanto problematici sarebbero stati altri due periodi: prima del 25 aprile, visto che proprio a Milano si terranno le celebrazioni per il 70/o della Liberazione, o dopo l’evento universale, che sarebbe stato addirittura «una follia dal punto di vista politico perché non avrei dato il tempo alla mia coalizione di organizzarsi e di fare le primarie».

"Non ho deciso" se lasciare la politica dopo la fine del mandato da sindaco, "il mio impegno politico continuera', bisogna intendere cosa vuol dire, io l'ho fatto per anni a livello di base, nella concezione della polis. Ora ho un anno e due mesi molto duri, la mia testa e il mio impegno sono per Milano". «Il mio obiettivo - ha proseguito Pisapia - è che il centrosinistra continui a governare Milano». Il primo cittadino ha poi assicurato che «non c’è stata nessuna pressione da parte del Pd locale», con cui c’è un rapporto di «collaborazione» e di «non aver sentito Renzi». Anche se poi ha ammesso che in generale «forse col Governo qualche problemino c’è stato». 

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