Rimborsi pazzi in Regione. E il consigliere leghista Colla riconsegna 37mila euro

Il lumbard: spese legittime, ma restituisco i soldi di Nicola Palma

Il consigliere regionale della Lega Nord Jari Colla

Il consigliere regionale della Lega Nord Jari Colla

Milano, 31 luglio 2015 - C'è anche Jari Colla tra i 26 consiglieri (su 57) che hanno ridato alla Regione i soldi rimborsati per spese non legate alla sua attività di consigliere lombardo: nelle scorse settimane, come si legge in una sentenza della Corte dei Conti, l’esponente brianzolo del Carroccio ha inviato un bonifico da 36.657,30 euro agli uffici del Pirellone. Esattamente la cifra contestata a lui e al suo ex capogruppo Stefano Galli. Ecco da dove veniva fuori la somma: 1.604,62 euro di francobolli, 98,20 per stampe, 64,57 per spese telefoniche, 262 per libri, 165 per taxi, 4.032 per materiale informatico e 30.393,76 per spese di ristorazione. Esborsi messi a libro paga di via Filzi tra il 2008 e il 2010, come tantissimi dei suoi colleghi finiti nel mirino della magistratura. Esborsi contestati punto per punto dalla Procura di via Marino.

A cominciare dalle spese di trasporto, «non rimborsabili e non dovute, salvo quando sostenute per missioni istituzionali». Stesso discorso vale per le spese per dotazioni tecnologiche (pc, assistenza tecnica, programmi antivirus), visto che ogni membro dell’assemblea ha già in dotazione «computer, stampante, monitor, tablet e linea telefonica mobile dedicata». Niente da fare neppure per gli scontrini di locali e ristoranti, considerato che la legge regionale 17 del 1996 attribuisce ai consiglieri una diaria. Tutto cancellato dalla memoria presentata il 28 maggio da Colla: «Pur insistendo – scrive il collegio presieduto da Claudio Galtieri – per la legittimità delle spese effettuate, in quanto a suo dire rientranti nello svolgimento del mandato politico elettivo, affermava di aver restituito l’intero importo contestato, a dimostrazione della sua buona fede». Verdetto: «Cessata la materia del contendere». I 36.657,30 euro resi dal lumbard rientrano nei 400mila euro ridati (su un totale di 3 milioni) complessivamente da 26 tra consiglieri ed ex consiglieri. Intanto, va avanti pure il procedimento penale sulle «spese pazze»: prossima udienza il 15 settembre.

nicola.palma@ilgiorno.net

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