Emergenza Seveso, parte la pulizia del tratto interrato del fiume

Il ministro: «Priorità ai lavori». Al via lunedì all'angolo tra via Carissimi e Melchiorre Gioia. Dei mini escavatori dovranno estrarre tutto il materiale che ostruisce il corso d'acqua interrato di Nicola Palma

Il Seveso

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Milano, 20 novembre 2014 -  Le due esondazioni della scorsa settimana ne hanno giocoforza rallentato l’avvio: impossibile bonificare l’alveo del Seveso in piena alluvione. Ora, però, ci siamo: ieri sono stati definitivamente consegnati i lavori, che inizieranno già lunedì. L’obiettivo: ripulire a fondo il canale interrato, ormai ostruito al 15% da tronchi d’albero, massi e rifiuti. Intervento ritenuto prioritario nel piano anti-piene, tanto che l’appalto è stato bandito da MM col criterio della somma urgenza.

Il Comune ha stanziato un milione di euro per l’opera, ma probabilmente ne serviranno meno, visto che la Cabrini Albino srl ha vinto la gara da 773.500 euro con un ribasso del 29,36%. Si parte da via SEVESO_802479_090804Carissimi, all’angolo con via Gioia, cioè nel punto in cui il torrente sfocia nella Martesana: lì verranno creati dei varchi nelle solette che ricoprono il tubo di cemento per calare nel sottosuolo dei mini-escavatori. I mezzi meccanici risaliranno il corso del fiume in tre mesi fino in via Ornato, tirando su i sedimenti.

«Riguardo all’esondazione del Seveso – chiarisce il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – l’unità di missione, Lombardia e Comune di Milano sono pienamente consapevoli della priorità che tale intervento deve assumere all’interno della programmazione e nel relativo finanziamento». Del resto, il piano c’è già, così come una parte dei fondi, stanziati dallo Sblocca Italia. Buone notizie pure per il Lambro: «Prevista un’area di laminazione a Inverigo, Nibionno e Veduggio che è in corso di progettazione definitiva da parte del Consorzio parco Valle del Lambro – chiosa Galletti – e di cui verrà a breve avviata la procedura di Valutazione d’impatto ambientale ».

Intanto, ieri il governatore Roberto Maroni ha inviato a Roma la richiesta di stato di emergenza per i danni che il maltempo ha causato alla città di Milano e a parecchi Comuni situati in tutte le altre province lombarde: nella lettera indirizzata al capo della Protezione civile Franco Gabrielli, Maroni spiega che «una prima sommaria valutazione da parte degli enti locali, con verifica effettuata da Regione Lombardia sulla base di dati ancora parziali, stima al momento la presenza di danni per un valore di alcune decine di milioni di euro». Oggi se ne parlerà nella capitale in un incontro al quale prenderanno parte il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e l’assessore Pierfrancesco Maran. Ultima nota per il caso delle auto multate in zona Niguarda nei giorni post-esondazione: nessuna intenzione di vessare i cittadini, fanno sapere dal Comune, chi ha sostato in determinate aree del quartiere negli orari delle alluvioni potrà recarsi al comando di via Livigno per l’annullamento. nicola.palma@ilgiorno.net

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