Auto inghiottite dall'acqua del Seveso. Il risarcimento ai cittadini? Cento euro

Bicocca, la denuncia dei residenti: «Ingannati dalle istituzioni» di MARIANNA VAZZANA

Auto bloccata durante l’alluvione causata dal Seveso nel novembre  dell’anno scorso

Auto bloccata durante l’alluvione causata dal Seveso nel novembre dell’anno scorso

Milano, 7 dicembre 2015 - La sua auto è stata inghiottita da un metro e 70 centimetri di acqua mescolata a fango il 15 novembre 2014, dopo l’esondazione del Seveso. «Da buttare». Il racconto è di un residente (che chiede l’anonimato) di via Arezzo 9, zona Bicocca, che sperava di ricevere «un rimborso decoroso» per il danno subito, a seguito dei proclami delle istituzioni all’indomani dell’alluvione. E invece «mi spettano 100 euro. Com’è possibile? Mi sento beffato dal Comune». In via Arezzo 9 un’enorme massa d’acqua fuoriuscita dal Parco Nord era scivolata lungo la discesa del condominio, inondando cantine e garage di 45 famiglie. «Ho perso un’auto Volkswagen pagata oltre 7mila euro. Per ripararla avrei dovuto spendere più di quanto mi era costata». Così ha acquistato un’altra auto. Con una speranza: ricevere un contributo solidale proporzionale al danno subito. Entro febbraio i cittadini danneggiati avrebbero potuto presentare la richiesta, fornendo le “pezze giustificative” di quanto speso per rimettere in sesto oggetti e appartamenti compromessi. «Io – sottolinea l’uomo – ho portato una relazione di 42 pagine con foto, fatture e scontrini all’appuntamento concordato coi tecnici, assentandomi dal lavoro». Ed è rimasto deluso quando ha saputo che «mi spettano appena 100 euro».

La stessa cosa è accaduta a un vicino di casa. «Abbiamo perso l’auto di famiglia. Sono andato dai tecnici 5 volte portando i documenti». Anche lui riceverà 100 euro. «Un’elemosina». Come mai? Gli uffici del Comune spiegano che i contributi di solidarietà sono stati riconosciuti fino al 50% del danno economico segnalato e documentato. Ma erano previsti per «aggiustamento o riparazione». Non si poteva dare soldi per l’acquisto di un oggetto nuovo. Questione normativa. «Ma perché non chiarirlo prima? Avessi saputo – dice il primo residente – non avrei perso tutto quel tempo». Per danni fino a 199 euro bastava presentare un’autocertificazione. «I residenti – dichiara Andrea Pellegrini, consigliere di Zona 9 – non si aspettavano questo atteggiamento del Comune. Gli accordi e la procedura prevedevano rimborsi ad personam, verificando via via le fatture presentate dai singoli. Invece, a sorpresa anche degli impiegati comunali, in via Arezzo il rimborso è stato fatto di default». Per l’esondazione di novembre sono state presentate 607 richieste di cui 481 da privati e 126 da titolari di attività produttive. I soldi sono stati accreditati a oltre 300 persone. Per quella di luglio hanno ricevuto il contributo 590 cittadini. «Non era mai accaduto prima che il Comune intervenisse per dare un aiuto concreto» si difende Palazzo Marino. Stanziati, in totale, 2 milioni.

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