Caso Antinori, la difesa: "Nessun furto di cellulare. La ragazza ha mentito"

Antinori è accusato di avere prelevato 8 ovuli a una giovane donna contro la sua volontà, dopo averla immobilizzata e sedata

Severino Antinori

Severino Antinori

Milano, 25 maggio 2016 - "Il telefono della ragazza, che poi era intestato ad Antinori, è stato trovato dalle forze dell'ordine nella sua borsetta. E' quindi una calunnia da parte sua affermare che le sia stato sottratto dopo l'operazione di prelievo degli ovuli". Secondo Carlo Taormina, che insieme a Tommaso Pietrocarlo difende il ginecologo Severino Antinori, l'infermiera spagnola avrebbe mentito quando ha detto di essere stata derubata del telefono cellulare. Questa è una delle tesi portate dalla difesa di Severino Antinori nell'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Milano in cui si è discussa stamane la richiesta di remissione in libertà del ginecologo, da ieri agli arresti domiciliari, e di dissequestro della clinica Matris e del materiale biologico portato via dai Nas.

Antinori è accusato di avere prelevato 8 ovuli a una giovane donna contro la sua volontà, dopo averla immobilizzata e sedata. Le accuse ipotizzate nei suoi confronti dal pm Maura Ripamonti e dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto sono rapina e violenza personale aggravata. La difesa di Antinori oggi ha ribadito, come già  fatto davanti al gip, che la 24enne iberica aveva dato il suo consenso a sottoporsi al prelievo, come dimostrato dai moduli informativi da lei firmati e dalle dichiarazioni testimoniali di due donne e di un anestesista appartenenti allo staff sanitario del ginecologo. Inoltre, i legali hanno consegnato ai giudici del Riesame la lettera del 14 marzo con la quale la ragazza, tramite un suo avvocato, chiede alla clinica Matris di Antinori il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato come infermiera, dopo il presunto episodiodi rapina degli ovuli.

"Antinori sta bene", ha assicurato Taormina, dopo il ritorno ai domiciliari. L'operazione dei carabinieri del Nas era scattata venerdì 13 maggio. Antinori era stato messo ai domiciliari (il gip aveva respinto la richiesta dei pm di arrestarlo) e la sua clinica, la Matris di Milano, posta sotto sequestro insieme a tutto il materiale genetico custodito al suo interno. Il ginecologo era poi finito in carcere per aver rilasciato due interviste televisive contravvenendo alle disposizioni del gip Fanales che gli aveva imposto "il divieto di comunicare con persone diverse da coloro che con lui coabitano o lo assistono" durante la detenzione ai domiciliari. Lo stesso giudice che oggi ha deciso di concedergli i domiciliari. Il ginecologo ha così lasciato il carcere di Regina Coeli dopo 7 giorni di detenzione. Il tribunale del Riesame si è riservato di decidere nei prossimi giorni sulla richiesta di libertà di Antinori e sul dissequestro della clinica Matris e del materiale biologico.

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