Scuola, dal Manzoni arriva il "Disagio edilizio": una galleria degli orrori sui social

Tutto è nato durante l’«occupazione 2.0», quando i liceali del classico Manzoni, tra un tweet sulle iniziative autogestite e un post sui motivi della mobilitazione, decisero di mettere in piedi un gruppo Facebook per "denunciare le condizioni dell’edilizia scolastica in Italia"

"Disagio edilizio" a scuola (Facebook)

"Disagio edilizio" a scuola (Facebook)

Milano, 26 marzo 2015 - Tutto è nato durante l’«occupazione 2.0», quando i liceali del classico Manzoni, tra un tweet sulle iniziative autogestite e un post sui motivi della mobilitazione, decisero di mettere in piedi un gruppo Facebook per «denunciare le condizioni dell’edilizia scolastica in Italia». In base all’idea che «prima di parlare di una scuola digitale e tecnologizzata, bisogna garantire una scuola che non cada a pezzi», e con l’invito agli alunni di tutto il Bel Paese a «mandare le foto dei disagi della vostra scuola: banchi e sedie rotti, soffitti e pavimenti crepati, infiltrazioni, cavi scoperti e buchi nei muri. Noi le pubblicheremo». 

"Disagio edilizio" a scuola (Facebook)

È così che è nata la pagina «Disagio edilizio». In due mesi le immagini postate sono state centinaia, da ogni parte d’Italia, ma con netta prevalenza dei licei e istituti tecnici meneghini. Dal Volta al Manzoni, dal Boccioni al Brera, dal Severi-Correnti al Vittorini, a ciascuno il suo: discariche di mobili rotti nei cortili, vetri rotti, controsoffitti senza pannelli, porte mancanti, persino uno scarafaggio in giro per l’aula. A dimostrazione che le scuole superiori non godono di buona salute. «Grazie a Internet riusciamo a condividere i problemi reali nelle scuole – spiega Lorenzo Pacini, del classico Manzoni – e a denunciarli».

Alla pagina Facebook si è affiancato un questionario online, promosso dall’associazione studentesca Milano Attiva, sullo stato delle scuole, dall’anno di costruzione dell’edificio alle sue condizioni fino alla presenza di aule inagibili e alla necessità di interventi. «Abbiamo spedito il link ai rappresentanti di classe - afferma Tommaso Proverbio, del classico Beccaria – e finora hanno risposto almeno 250 ragazzi. Aspettiamo ancora un mese poi faremo il punto della situazione. Vogliamo consegnare i dati a Pisapia o al nuovo assessore all’Edilizia scolastica della Città Metropolitana».

"Disagio edilizio" a scuola (Facebook)

Ovvero la consigliera delegata Patrizia Quartieri. A volte gli studenti o le famiglie devono ingegnarsi. Sono decine e decine le scuole dove mamme e papà si sono armati di vernice e pennello. Di recente, in un prima dell’artistico Boccioni, dove ora le famiglie hanno deciso di organizzare, insieme al dirigente, una perlustrazione dell’edificio per avere una fotografia precisa di dove sia più urgente intervenire. In attesa di ricevere fondi dall’alto. Sulla linea di «Disagio edilizio» si muove da due anni anche la community ScuolaZoo, che sotto la voce #ScuoleAPezzi raccoglie testimonianze dal basso della realtà fatiscente che giovani di ogni regione si trovano ogni giorni davanti agli occhi in classe.

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