Tubercolosi alla primaria: scatta il test a tutta la classe. Panico tra i genitori

Domani a scuola incontro informativo con l’Asl

A scuola è già scattata la profilassi

A scuola è già scattata la profilassi

Milano, 24 maggio 2015 – C'ìè un caso di tubercolosi in una scuola elementare della semiperiferia Nord-Est. La profilassi è scattata, alunni e insegnanti della stessa classe del contagiato saranno sottoposti nei prossimi giorni al test di Mantoux, lo screening per individuare un’infezione, anche latente, da bacillo di Koch. E i genitori degli altri bambini della primaria, ai quali la voce è già arrivata più veloce di qualsiasi comunicazione ufficiale, sono nel panico. Almeno fino a domani pomeriggio alle 17, quando è stato organizzato, a scuola, un incontro informativo per chiarire i dubbi degli interessati con i medici dell’Asl.

"Nella scuola X di via Y c’è un caso di tubercolosi. Nessuno sa nulla, nessuno dice nulla! Noi genitori siamo preoccupati potete verificare?", scrive "una mamma preoccupata" al Giorno. L’Asl conferma, senza fornire dettagli anagrafici, la presenza, in quella scuola, di «una persona ricoverata» per «una malattia infettiva». Il ricovero è di alcuni giorni fa, e i medici di sanità pubblica hanno già attivato la procedura «a cerchi concentrici», che comincia da quello più stretto: chi ha contatti prolungati per diverse ore al giorno e per un lungo periodo di tempo con una persona potenzialmente contagiosa. La classe, insomma, oltre alla famiglia dell’ammalato, faranno il test. Il caso, per il momento, non risulta particolarmente complesso.

Non siamo  per intendersi, al livello d’allarme dell’ottobre 2013, quando si riscontrarono a Milano sette casi di Tbc, due in un’elementare (asintomatici), due all’università e tre in una media, di cui uno particolarmente grave. Un undicenne italiano aveva contratto un ceppo multiresistente ai farmaci, trovato anche in un compagno (meno grave) della stessa classe, dove i test positivi furono una decina. In quell’occasione si decise di estendere lo screening anche ai contatti «regolari» dei ragazzini ammalati (in piscina, al catechismo). E la stessa procedura era scattata, nel 2011, in una scuola primaria di Città studi dove s’erano ammalati due bambini: furono fatti mille test, 175 risultarono positivi, in 15 alla fine avevano sviluppato la Tbc. Ma anche quello era un caso particolare, perché la diagnosi sul paziente zero era stata molto tardiva. In generale a Milano, spiegano dall’Asl, si registrano circa 250 casi di tubercolosi confermati all’anno. Quelli scoperti nelle scuole sono sporadici. Alle elementari, poi, si parla di due-tre episodi negli ultimi anni.

giulia.bonezzi@ilgiorno.net

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