"Troppi giocano durante le lezioni". E i telefonini finiscono nello scatolone

Giro di vite all’istituto Steiner: smartphone restituiti a fine giornata di Luca Salvi

Telefonini e smartphone a scuola

Telefonini e smartphone a scuola

Milano, 2 marzo 2015 -  "Tutti i telefonini in quello scatolone. Ve li restituiremo alla fine". Presto, la giornata comincerà così in una prima dell’Itsos Steiner, l’istituto tecnico sperimentale di zona Corvetto. Nessun anticipo dell’esame di maturità, sia chiaro. Solo che prenderà il via la strategia concordata tra genitori e docenti contro l’abuso di cellulari in classe. Il giro di vite nella scuola superiore di via San Dionigi è stato deciso martedì durante il consiglio di classe aperto (al quale possono partecipare tutte le famiglie) di una prima. Tra le questioni sul piatto anche quella dell’uso dei telefonini, per legge vietato a lezione in tutte le scuole italiane. Un divieto che in quella classe non veniva rispettato a puntino.

"Alcuni ragazzi – spiega una docente – si mettevano a giocare con gli smartphone". Dopo la riunione di martedì, i genitori hanno dato a larga maggioranza il benestare alla tattica suggerita dagli insegnanti: ritiro dei cellulari dei ragazzi all’inizio delle lezioni. Da restituire solo per gli intervalli lunghi. Ogni mattina tutti i telefonini e smartphone verranno messi in una scatola, a sua volta riposta in un armadio della classe chiuso a chiave. All’Itsos smartphone, computer e tablet sono di casa: si insegnano e si imparano tv e cinema, grafica e fotografia. Ma con strumenti messi a disposizione dalla scuola. «La tecnologia aiuta – ha scritto una mamma rappresentante agli altri genitori – ma durante le ore di lezione, i cellulari in classe devono essere inaccessibili. Sperando che i ragazzi capiscano che è per il loro bene».

Non è la prima scuola a dettare la linea dura sull’uso dei cellulari. Due anni fa l’istituto tecnico Verri di via Lattanzio (quartiere Molise) ordinò che «i cellulari ritirati perché usati a lezione» fossero «riconsegnati al termine dell’anno scolastico». Più una minaccia preventiva che una reale ondata di sequestri. Ma servì: i casi diminuirono. In altre classi arrivò lo scatolone per tutti, come all’Itsos. L’emergenza è cresciuta anche alle medie: alla Ricci di via Lovere (zona QT8) sono stati organizzati corsi di privacy ed etica del telefonino dopo alcuni scatti rubati tra i banchi. Alla Buzzati di via Maniago (Parco Lambro-Cimiano) c’è il «divieto di introdurre di cellulari». Se un alunno ne viene trovato in possesso, anche se disattivati, va incontro a «sospensione immediata».

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