Prima della Scala, 11 minuti di applausi per la Giovanna d'Arco diretta da Chailly

Lungo e sentito applauso del pubblico per il direttore Riccardo Chailly e per le cinque voci principali, a partire da Anna Netrebko e dal baritono fiorentino Devid Cecconi che ha sostituito Carlos Alvarez. Renzi: opera molto bella. Pisapia: Milano ha risposto al terrore con la cultura FOTO - Milano blindata / Parterre vip / Maxi-schermo a San Vittore / Diretta in galleria Vittorio Emanuele / La cantante Patti Smith / Tutti i look della Prima

Applausi e grande successo per la Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi (Ansa)

Applausi e grande successo per la Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi (Ansa)

Milano, 7 dicembre 2015 - Undici minuti di applausi (e nessuna contestazione) per la "Giovanna d'Arco" in scena per la Prima della Scala di Milano, diretta dal maestro Riccardo Chailly. E' stata un successo l'opera verdiana scelta per inaugurare la nuova stagione scaligera davanti al premier Matteo Renzi e con il Piermarini addobbato di gigli bianchi in omaggio alle vittime delle stragi del 13 novembre scorso a Parigi. Un successo musicale, con un lungo e sentito applauso del pubblico per il direttore Riccardo Chailly, per il coro e l'orchestra della Scala (tornata a vestire il frac su invito del direttore) e, soprattutto, per le cinque voci principali, a partire da Anna Netrebko notevole Giovanna (apprezzatissima) e dal baritono fiorentino Devid Cecconi che ha sostituito nei panni di Giacomo l'indisposto collega spagnolo Carlos Alvarez (così come aveva fatto nel 2008 a Parma con Renato Bruson sempre nel ruolo del padre della pulzella d'Orleans).

"Cantare alla Scala è a un altro livello" ha detto il baritono Devid Cecconi, dopo gli applausi incassati."La serata è andata benissimo - ha detto -. È andato tutto per il meglio ma quando c'è un cast di persone positive tutto va al meglio". Cecconi ha detto di non aver avuto "paura ma tensione", forse più che in un'altra normale recita, "ma ci si deve tranquillizzare - ha aggiunto - altrimenti non si può cantare". Applausi scroscianti anche per il soprano Anna Netrebko che ha commentato: "Fantastico, viva Verdi". Entusiasta il sovrintendente Alexander Pereira, che ha ribatito che la Scala è "il teatro più bello del mondo". Per Pereira questa sera c'è stata "un'orchestra favolosa, un coro favoloso, un grande spettacolo con cantanti straordinari". I registi Moshe Leiser e Patrice Caurier si sono detti "felici" per l'apprezzamento del pubblico scaligero: "La nostra Giovanna d'Arco - spiegano i due registi - l'abbiamo fatta con amore, sincerità e rispetto per Verdi. E se il pubblico ha trovato la regia interessante siamo felici". "L'opera - ha aggiunto Mosher - è uno specchio sulla verità umana, con una donna in conflitto" tra i suoi ideali patriottici e l'amore che la manda in crisi."

LE REAZIONI - Soddisfatto il premier Matteo Renzi: "molto bella, molto bella", ha detto convinto parlando dell'opera. Renzi, poche ore prima, all'arrivo alla Scala, aveva sottolineato "Siamo orgogliosi di essere qui, credo che la cultura sia un messaggio universale di bellezza su cui l'Italia ha molto da dire". Il sovrintendente Alexander Pereira ha affermato di essere stato molto felice per la presenza del premier: "Sono felice che Renzi sia venuto qui. Ha dimostrato al sua simpatia per la Scala ed ha parlato dell'importanza del teatro". Entusiasmo per la "Giovanna d'Arco" scaligera anche da parte del presidente della Regione Roberto Maroni: "Un'opera bellissima, monumentale, molto attuale nei contenuti. Un'opera musicalmente eccezionale e con una scenografia semplice ed efficace", ha aggiunto. A Maroni è stato chiesto se questa sera si è sentito sicuro e ha risposto: "Con Marangoni (il prefetto di Milano ndr) siamo in buone mani". Anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha parlato di una Giovanna d'Arco "straordinaria". Il primo cittadino è tornato anche sul nodo sicurezza: "è stata superata la paura. Il sindaco di Milano non può che esserne orgoglioso", Milano "risponde al terrore con la cultura". E lo fa "con un'opera straordinaria, un grande Verdi". 

Un momento della Prima di 'Giovanna d'Arco diretta da Riccardo Chailly'GIOVANNA D'ARCO' PIACE - Gli applausi finali sono la conferma dell'apprezzamento dimostrato già al termine del primo atto da gran parte degli spettatori. "È un'opera tutta da scoprire, ma è piaciuta molto la Netrebko, c'era una grande aspettativa - ha detto l'etoile Roberto Bolle - che è stata ripagata, orchestra e direzione sono meravigliosi. Solo il ritmo della regia mi è sembrato un po' lento, ma è bello riscoprire quest'opera dopo 150 anni, soprattutto in questo momento storico, sono belli i richiami alla Francia, immagini di lotta che fanno pensare". Unica nota dolente della serata per l'etoile scaligera, ribadisce, "la regia un po' lenta che appesantisce l'opera". Decisamente colpita il presidente del tribunale dei minori Livia Pomodoro: "È interessante l'idea  della regia di far sognare Giovanna, perché in sogno siamo tutti più sinceri e si sente il coraggio di essere sinceri, così come trovo molto bella la contraddizione tra lo strano voto di purezza di Giovanna e il suo desiderio di amore terreno". "È un'opera interessante per regia con delle voci bellissime", ha sottolineato Diana Bracco.  "Sono rimasta incantata - racconta Marinella Di Capua - ed era il mio primo ascolto, mi ha preso l'ouverture e lei è meravigliosa". Corrado Passera ha sottolineato invece che la Giovanna d'Arco è un'opera "poco conosciuta e realizzata con coraggio e con qualità elevatissima". "D'altronde la Scala - ha aggiunto il candidato a sindaco di Milano - è un'eccellenza, uno dei motori della città".  La presidentessa degli Amici della Lirica, Daniela Javarone, vede l'opera come "una sorta di incubatrice dove si trovano tutti i temi dei capolavori futuri di Verdi". Di poche parole Patti Smith che ha lodato l'interpretazione della Netrebko: "La voce di Anna è molto bella".

IL FUORI PROGRAMMA - Alla fine dell'opera, durante gli applausi, Efe Bal ha tirato fuori un cartello con scritto "regolarizziamo la prostituzione per un'Italia giusta ed equa" e si è buttata nella buca dell'orchestra. "Non ho fatto niente di irrispettoso o volgare, ho guardato opera come uno spettatore normale, poi alla fine mi sono buttata giù e mi sono fatta anche male".

FOYER BLINDATO - Le porte del Teatro alla Scala sono state aperte alle 17, con qualche minuto di anticipo rispetto alla tradizione per permettere le operazioni di controllo. Il foyer è stato blindato, con decine di uomini in borghese per garantire la massima sicurezza. All'ingresso, tra il portone esterno e le porte di accesso, gli spettatori sono stati controllati per la prima volta con dei metal detector portatili e non si mostrano affatto infastiditi. Anche gli accessi alla piazza, prima delle transenne, sono stati monitorati dalle forze dell'ordine con i metal detector. Nella sala antistante la platea, dove gli ospiti sono entrati, campeggia il grande albero di Natale firmato da Dolce e Gabbana addobbato con palline di vetro su cui sono dipinte le bandiere di diversi Paesi del mondo, a cominciare dal Tricolore francese. 

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