Scala, la Cgil sciopera ancora: a rischio le prove di Giovanna d'Arco

Il sindacato chiede l'aumento del personale di palcoscenico anche di fronte all'aumento della produttività

Una veduta esterna del Teatro alla Scala (Ansa)

Una veduta esterna del Teatro alla Scala (Ansa)

Milano, 21 novembre 2015 - La Cgil torna ad incrociare le braccia dopo lo sciopero del 12 novembre non avendo ricevuto risposte alle sue richieste sull'occupazione alla Scala. Se nel caso precedente è saltata la prima del balletto L'Histoire de Manon con Roberto Bolle, questa volta a saltare a causa delle 3 ore di sciopero su ogni turno indette per mercoledì e giovedì dovrebbero essere le prove di Giovanna d'Arco, l'opera che il 7 dicembre inaugurerà la stagione lirica del teatro.

«Nessuno ha interesse perché la Scala perda soldi - ha spiegato la sindacalista Paola Bentivegna -. Quello che ci interessa è che la direzione della Scala prenda coscienza delle nostre richieste che non sono velleità ma esigenze concrete per evitare che si mini la sicurezza». Quello che chiede la Cgil è un aumento del personale di palcoscenico considerato insufficiente (anche con i nuovi arrivi promessi dal teatro), ma non solo dato che, con l'aumento della produttività che ha fatto arrivare «le alzate di sipario a oltre 300, è arrivato un enorme lavoro in più per tutti». In futuro, se non arriveranno risposte dopo la riunione del cda di lunedì prossimo, potrebbero esserci nuovi scioperi. Gli iscritti infatti a inizio mese avevano deciso un pacchetto di 24 ore di sciopero, ma finora ne hanno fissate solo 14: otto già fatte il 12 novembre, altre sei il 25 e 26 novembre.

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