Silva, il signore dei diritti televisivi manda in gol la serie A nel mondo

Vive a Miami, distribuisce in 52 nazioni e in Lega Calcio dà fastidio di Giulio Mola

RICCARDO SILVA

RICCARDO SILVA

Milano, 2 marzo 2014 - Quella di Riccardo Silva, tosto e audace imprenditore lombardo con la passione dello sport, è la più classica delle storie di successo all’italiana. E non potrebbe essere altrimenti visto che il personaggio in questione è fondatore e anima di MP & Silva, terzo colosso mondiale (dopo Img e Infront) nel settore della distribuzione dei diritti televisivi. Sarebbe troppo riduttivo indicarlo come l’uomo che vende all’estero la serie A (per il triennio 2015-2018, la sua offerta è stata di 186 milioni di euro in media a stagione); più giusto dire che è a capo di una multinazionale che fattura in tutto il mondo quasi 700 milioni di dollari all’anno, distribuisce diritti tv in 52 nazioni, ha rapporti con tutte le maggiori leghe, conta su oltre 100 dipendenti nei 20 uffici sparsi per il mondo (dalla sede di Londra a Pechino, da Dubai a Dublino, da Jakarta a Taiwan) ma non in Italia. «Noi qui non siamo legati a nessuno, né tantomeno vogliamo esserlo - spiega Silva -. Eppure per qualcuno sono ancora l’amico di Galliani. Ma l’amministratore delegato del Milan è un amico come tanti altri, conosco bene Thohir e altri presidenti. A me piace andare d’accordo con tutti, per noi contano soprattutto le televisioni di tutto il mondo, quelle che ci comprano i diritti. È vero che sono ex socio di Bogarelli, ma Infront all’estero è una concorrente...».

SILVA HA RESIDENZA a Londra, vive in un superattico di Miami attorno al quale si è scatenato il gossip, ma è sempre in giro per il mondo. La scalata è iniziata quando, nel 2004, il suo papà gli diede una grande mano spingendolo dal sapone alla televisione: «Non smetterò mai di ringraziarlo, anche perché avere alle spalle una famiglia di imprenditori di successo mi ha aiutato. Poi negli anni ho ripagato la sua fiducia, perché l’idea di far soldi con un bene immateriale come i diritti tv dello sport è stata mia ed averci creato un business non è reato». In Italia Silva si occupa pure del canale tematico del Milan, distribuendo oltre confine Roma Channel, Inter Channel e Juve Channel. «A chi do fastidio? Forse a quelli che partecipano agli incontri in Lega Calcio litigando come se fossero a riunioni di condominio, convinti che io rivenda i diritti a prezzo doppio rispetto all’acquisto. Falso, il nostro margine positivo è del 15-20%. Anzi, una volta a De Laurentiis gliel’ho pure detto: «Aurelio, ma se hai tanto da ridire perché non li vendi tu i diritti all’estero». Figuriamoci. MP & Silva può farlo: «Perché il nostro gruppo prende la serie A e la inserisce in pacchetti che contengono vari sport e 10.000 ore di televisione in un anno, mettendo insieme il grande calcio internazionale (Liga spagnola, Bundesliga tedesca, Ligue francese e Premiership e Fa inglese fra gli altri), tennis (Roland Garros), basket Nba, Formula Uno, e anche la Champions League di pallamano».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro