Rave party in piazza Leonardo da Vinci, residenti sul piede di guerra: "Ora basta"

"Botellon, la rinascita. Si beve e si balla". Quando: venerdì dalle 22.30 in poi. Dove: piazza Leonardo da Vinci. L’annuncio è sulla pagina Facebook dedicata, più di 20 mila invitati, quasi 800 click per confermare la partecipazione di Marianna Vazzana

Rave party (foto d'archivio)

Rave party (foto d'archivio)

Milano, 3 settembre 2014 - «Botellon, la rinascita. Si beve e si balla». Quando: venerdì dalle 22.30 in poi. Dove: piazza Leonardo da Vinci. L’annuncio è sulla pagina Facebook dedicata, più di 20 mila invitati, quasi 800 click per confermare la partecipazione. Ma per i residenti dei palazzi intorno non sarà certo una rinascita, «sarà piuttosto l’ennesima morte della nostra quiete e della piazza, deturpata dai vandali». Ogni volta gli abitanti hanno a che fare con un esercito di ragazzi radunati nei giardini e nelle aree pedonali, musica a tutto volume per ore, vetri e rifiuti sparpagliati ovunque, «alcol e droga a fiumi», segnalano sulle mail circolate in questi giorni, allarmati perché la manifestazione si preannuncia come una fotocopia delle precedenti. «Dopo l’ultimo evento dell’11 luglio — scrivono gli organizzatori — con circa 2mila partecipanti, Edizioni limitate-Limited edition vuole regalare un buon rientro dalle ferie proponendo l’ultimo incontro. La musica e il parco della piazza faranno da contorno per quest’ultimo appuntamento di piazza del 2014».

Tra aprile e luglio, spiegano i cittadini, ci sono stati quattro eventi. Altri due si sono invece svolti al Parco Lambro. «Ed è sempre la stessa storia. Non si può dormire fino all’alba a causa della musica, la piazza viene ridotta un porcile, il quartiere è blindato e non possiamo rientrare in casa con le auto», spiega Ivana. Dopo l’ultimo Botellon i residenti avevano raccolto oltre 500 firme per chiedere «di escludere la piazza dagli spazi concedibili per rave party e manifestazioni analoghe che violino le leggi a tutela della salute pubblica, del decoro, della sicurezza e della tranquillità dei cittadini». C’è chi si è già organizzato per dormire fuori casa la notte tra venerdì e sabato «perché è un delirio, è come avere la musica in casa», continua Ivana. «Non è musica quella che viene prodotta ma ritmico martellamento di percussioni che perdurano con lo stesso ritmo ed intensità per tutta la notte e fino a mattina fatta», scrive Giovanni alle istituzioni.  In zona 3 il tema è finito più volte sul tavolo. Il consigliere Marco Cagnolati (FI), che insieme ad altri consiglieri d’opposizione ha presentato una mozione e un’interrogazione a luglio auspicando interventi, sollecita nuovamente Comune e Prefettura. Giulio Gallera (FI), consigliere comunale, aveva già scritto al Prefetto chiedendo di impedire i mega-raduni. L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli sottolinea che «l’amministrazione ha già espresso la sua contrarietà all’evento, per il quale non è stata chiesta alcuna autorizzazione, che avviene nell’illegalità, senza tutelare la quiete dei cittadini e senza rispettare le basilari norme di pulizia. Segnalerò il caso ancora una volta a Prefettura e Forze dell’ordine durante l’incontro di questa settimana del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: occorre prendere provvedimenti».

E la Prefettura risponde di essersi attivata per monitorare la situazione. Infine Adalberto Muzio, delegato della Sicurezza del CdZ 3, comunica di aver già chiesto di evitare ulteriori eventi del genere in piazza Leonardo da Vinci. «Il luogo diventa invivibile. Speriamo di poterne individuarne uno alternativo, lontano dalle case. Piazza Leonardo da Vinci è in un quartiere residenziale, siamo aperti ai concerti e alla musica nel rispetto delle regole, in orari consoni e con livelli di volume “normali”. Ma eventi che durino tutta la notte non sono accettabili». 

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