Mercoledì 24 Aprile 2024

Milano, rapina in gioielleria in zona Montenapoleone: "Non ti muovere o sparo", la vigilante sotto choc dopo il colpo da un milione

La prima ad entrare in gioielleria è una donna. "Difficile capire le loro intenzioni", dice uno dei collaboratori della gioielleria. "La donna era riccia, castana, ben vestita. Qui entrano tanti turisti – continua – tanti stranieri e questi sono rapinatori di professione, sono bravi" FOTO - Rapina choc in gioielleria

Rapina in Montenapoleone a Milano (Newpress)

Rapina in Montenapoleone a Milano (Newpress)

Milano, 2 dicembre 2014 - «Correva veloce verso di me, aveva il viso ancora coperto da un passamontagna nero che gli lasciava fuori solo gli occhi. Non ti muovere o ti sparo. Mi sono chiusa in auto, ma sono riuscita ad avvertire i colleghi». Antonella è la giovane vigilante dell’Ivri che ieri è arrivata in via Verri un minuto dopo l’inizio della rapina alla gioielleria «Pisa», quando il primo uomo dell’Est, quello con la pistola, carico di gioielli, si guadagnava la fuga verso piazza Meda. «Mi hanno avvertito alcuni passanti – continua Antonella –. Corra, in via Verri sta succedendo qualcosa, io ero in pattugliamento per la chiusura delle boutique, uno dei momenti più a rischio rapine». Sono le 18.30 circa, l’ora dell’aperitivo e siamo nella zona più di lusso di Milano, il Quadrilatero, via Montanapoleone (FOTO). 

Vetri infranti nella gioielleria che si trova nel cuore di Milano (Newpress)

In pochi secondi arrivano cinque dell’Ivri, in tre riescono a bloccare il ladro che sta correndo verso via Sant’Andrea, perché nella fuga perde tempo, cerca di salire sulla mountain bike che ha lasciato fuori dalla gioielleria, ma ha un’ascia in mano che gli rende impacciati i movimenti. I tre vigilanti lo buttano a terra, lo tengono fermo, in quegli istanti arriva la Volante che lo ammanetta. È un moldavo, di vent’anni circa. Il resto della banda, altri sei uomini e una donna, è fuggita in direzione opposta verso piazza Meda. Hanno appena devastato, a colpi di bastone e di accetta, venti teche della gioilleria e portato via almeno un milione di gioielli.

La prima ad entrare in gioielleria è una donna. «Difficile capire le loro intenzioni», dice uno dei collaboratori della gioielleria. «La donna era riccia, castana, ben vestita. Qui entrano tanti turisti – continua – tanti stranieri e questi sono rapinatori di professione, sono bravi». L’assalto del commando dura in tutto un minuto, un minuto e mezzo. La banda composta da uomini dell’Est fugge, sparpagliandosi per le vie Sant’Andrea, Verri e Bigli, dove i carabinieri troveranno bastoni e passamontagna. Qualcuno si infila in metropolitana, in tarda serata vengono ritrovati anche due paia di guanti e uno zaino nero alla fermata San Babila della metropolitana.

di Anna Giorgi

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