Arrestati i due responsabili dell'aggressione con l'acido a Milano (Newpress)
Milano, 5 gennaio 2015 - Lui è «molto preoccupato per Pietro». Lei è «consapevole» di quel che ha fatto, ma non credeva che «l’acido facesse quell’effetto», sperimentato buttandolo in faccia a Pietro e ustionandosi le mani. Lui, Alexander Boettcher, lei, Martina Levato: conquistano a cavallo tra il 2014 e il 2015 il podio degli amanti diabolici. Boettcher, gestore di un importante patrimonio di famiglia, finora rimasto defilato nelle retrovie dell’inspiegabile aggressione all’acido muriatico, fa arrivare primi cenni del suo dispiacere per Pietro Barbini, vittima del «delirio di coppia» di Alexander e Martina. Boettcher, il 28 dicembre, in via Giulio Carcano con un martello affianca la sua donna nell’assalto al 22enne, appena rientrato da Boston per le feste a Milano.
Dal 28 dicembre Pietro è ricoverato al Grande Ustioni di Niguarda e ha sostenuto i primi tre interventi chirurgici. Martina (sua coetanea, ex compagna di liceo, ex filarino) e Alexander sono a San Vittore. Lei in infermeria, sorvegliata a vista, per tutelarla da aggressioni e da gesti autolesivi: la ragazza ha fornito un movente all’aggressione del ragazzo («Pietro mi molestava sul web») che non trova alcun riscontro negli sms tra i due e nella realtà, ma che si potrebbe iscrivere nel rapporto totalizzante con Boettcher.
Giovanissima e già travagliata, risulta indagata anche per l’aggressione di un compagno della Bocconi (avrebbe cercato di evirarlo), avrebbe subito una violenza sessuale e conta un tentato suicidio dovuto alla sola lontananza di Boettcher durante le vacanze. Boettcher pare invece essersi inserito nel circuito carcerario: sembra tranquillo, condivide la cella con due detenuti per reati comuni nel quinto raggio. Sia Martina che Alexander oggi ricevono la visita dei rispettivi legali. Marziano Pontin (aggiunto a Paola Bonelli) per lei, e Jacopo Morandi (affiancato ad Andrea Bonacina), per lui. Le strategie processuali potrebbero essere diverse e le strade della coppia totalitaria dividersi.
marinella.rossi@ilgiorno.net