Venerdì 19 Aprile 2024

Emergenza casa, Rosy Bindi: "Zone franche a rischio mafia a Milano"

Secondo il presidente della commissione parlamentare antimafia a Milano, Rosy Bindi "è necessario evitare che i quartieri popolari vengano lasciati a se stessi, altrimenti il vuoto viene riempito dalle mafie"

Rosy Bindi in prefettura a Milano, con Gaetti e il senatore Mirabelli

Rosy Bindi in prefettura a Milano, con Gaetti e il senatore Mirabelli

Milano, 24 novembre 2014 - Incontro in prefettura sull'emergenza casa, interviente la commissione parlamentare antimafia che invita più volte «a non sottovalutare il rischio di infiltrazioni mafiose» nei quartieri popolari di Milano. Inoltre, è necessario «evitare che si creino zone franche in cui i cittadini si sentano abbandonati». E' il messaggio che la commissione parlamentare antimafia ha voluto lanciare sul tema dell'emergenza abitativa. «Non è che vogliamo cercare la mafia anche dove non è, ma quando esplodono fenomeni così gravi - ha detto la presidente Rosi Bindi -, con comportamenti che molti riconducono alla pratica del racket, abbiamo deciso di fare un approfondimentoinvitando tutti a non sottovalutare il rischio di infiltrazioni mafiose».

«Il rischio è che si creino zone franche». Per Rosi Bindi «non sarebbe la prima volta che questi spazi vuoti siano riempiti dalla criminalità, anche organizzata, anche di stampo mafioso, anche se ad oggi non abbiamo collegamenti sicuri. Invitiamo a non sottovalutare questa emergenza sociale che potrebbe avere, già o in futuro, strumentalizzazioni da parte della criminalità. Sarebbe un'omissione grave da parte delle istituzioni. Le mafie sanno cavalcare le emergenze e le difficoltà in maniera straordinaria»

Anche Franco Mirabelli, membro della commissione, ha insistito sul pericolo rappresentato dalle mafie. «In una situazione di emergenza abitativa drammatica - ha detto - c'è un problema di contrasto alle occupazioni abusive ma c'è anche un problema di presenza della criminalità nei quartieri popolari di Milano che va tenuta sottòocchio e che va considerata una priorità almeno quanto il contrasto alle occupazioni». «Sono tanti i segnali, da anni, della presenza di forme malavitose che gestiscono anche altri fenomeni illegali», ha proseguito citando le inchieste ad esempio su casi di voto di scambio