Prostituzione cinese, blitz della Guardia di Finanza nelle case chiuse / VIDEO

Portate in caserma alcune donne. Sessanta perquisizioni, 38 denunce, otto immobili sequestrati

La Guardia di finanza durante il blitz antiprostituzione

La Guardia di finanza durante il blitz antiprostituzione

Prato, 24 novembre 2015 - Trentotto persone fra cui un pubblico ufficiale italiano sono indagate in seguito all’operazione Piazza Pulita effettuata dalla Guardia di Finanza di Prato contro il fenomeno della prostituzione cinese che da almeno un decennio dilaga in piazza Mercatale, in piazza Stazione e nelle strade limitrofe del centro storico e non solo. L’operazione coordinata dai sostituti procuratori Antonio Sangermano e Laura Canovai ha visto le fiamme gialle guidate dal colonnello Amedeo Farruggio individuare e indagare sedici italiani fra cui otto proprietari di edifici utilizzati dalle ragazze per ricevere i clienti, sette persone che si occupavano di assicurare la logistica alle prostitute e uno che curava i rapporti con i money transfer.

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Fra le ventidue persone di origine cinese indagate diciotto sono donne che oltre a prostituirsi avrebbero esercitato attività di maitresse e quattro di sesso maschile che curavano a loro volta la logistica, l’accoglienza e l’instradamento al «lavoro» delle ragazze cinesi che giungevano da altre città. Il pubblico ufficiale italiano appartenente alle forze dell’ordine è accusato di corruzione e reati contro la pubblica amministrazione. Per le altre trentasette persone i reati ipotizzati vanno dal favoreggiamento, allo sfruttamento, all’induzione della prostituzione.

Sono stati sequestrati immobili in piazza Mercatale, piazza Stazione, piazza del Mercato Nuovo, via del Carmine, via Sant’Antonio, via Bologna, via Silvestri. Perquisizioni sono state effettuate in centri massaggi di Monza, Firenze, Rovigo e Prato. «Non faremo sconti a nessuno», ha dichiarato il procuratore capo Giuseppe Nicolosi – presentando gli esiti dell’operazione durante una conferenza stampa.

Sara Bessi