Profughi in Centrale, oltre 400 arrivi in 3 giorni. La denuncia del Comune: "Il sistema nazionale è fuori controllo"

Il Comune di Milano denuncia: moltissimi sono partiti dai centri del meridione senza il minimo controllo, in totale autonomia e senza essere stati nemmeno identificati, liberi di girare per l'Italia

Profughi in Stazione Centrale

Profughi in Stazione Centrale

Milano, 21 febbraio 2015 - Mentre all'aeroporto milanese di Bresso erano tutti in attesa di 250 profughi, trasferiti su indicazione e coordinamento della Prefettura di Milano, alla Stazione Centrale in soli tre giorni, "senza alcun tipo di controllo effettuato dal Ministero dell'Interno e in totale autonomia", con treni da Salerno, Lecce e dalla Sicilia, sono arrivate 416 persone, 258 siriani e 158 eritrei: 212 il 18 febbraio, 112 il 19 febbraio e 92 ieri sera. Lo rende noto il Comune di Milano. I profughi sono stati tutti trasferiti nelle strutture destinate alla accoglienza (Corelli, Aldini, Casa Suraya, Mambretti, Isonzo e Saponaro) e affidati agli operatori per ricevere la primissima assistenza. Si tratta di famiglie con bambini e singoli viaggiatori.

Con gli ultimi arrivi di ieri sera salgono a 56.007 i profughi transitati dai centri milanesi dal 18 ottobre 2013 ad oggi, piu' di 13.000 sono bambini, assistiti nel transito dalla rete coordinata dal Comune che comprende tra gli altri Protezione Civile, Cooperativa Farsi Prossimo (Caritas Ambrosiana), Fondazione Progetto Arca, Fratelli di San Francesco, City Angels. Come appreso dai primi racconti questi ultimi profughi sono quasi tutti giunti in Italia il 16 e il 17 febbraio. Dicono di essere sbarcati nei porti di Salerno e Lecce portati da navi della Marina militare e poi di essere partiti da li' autonomamente senza essere stati identificati, in alcuni casi sono stati fotosegnalati, ma senza rilevazione delle impronte.

Provengono per lo piu' dalla Libia (in particolare dalla citta' di Zura), ma anche dalla Turchia e dalla Grecia. Una ventina invece, giunti da Libia e Grecia, sono stati trasferiti a Venezia e da li', da soli, hanno preso il treno per Milano: solo in pochi, 6 su 16, raccontano di aver dovuto lasciare le impronte digitali. Oltre a siriani ed eritrei sono arrivati nelle strutture anche profughi provenienti dalla Africa subsahariana, meno preparati al viaggio e senza una meta precisa, a differenza dei siriani e degli eritrei che intendono proseguire il viaggio verso i Paesi del nord della Europa.

"Siamo di fronte ad un sistema nazionale sconclusionato - denuncia l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino - e al fatto che il Ministro Alfano, evidentemente, non ha minimamente in mano la situazione. Basti pensare che a Milano, autonomamente, arrivano profughi provenienti dalla Libia identificati e non identificati, che vanno via dai centri del meridione senza controllo e arrivano qui. Un enorme pasticcio totalmente sottovalutato. Noi, assieme a Caritas, Privato sociale e volontariato, continuiamo a fare la nostra parte, ma mi domando francamente come possa accadere che negli stessi giorni in cui il Ministero dell'Interno dispone invii di profughi dalla Libia verso il centro di Bresso, accada che centinaia di altri profughi, sempre dalla Libia, viaggino liberamente per il Paese, senza nessun piano di assistenza e senza nessuna scelta vera sul terreno dell'identificazione".

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