Emergenza profughi, accolti in ex uffici Grandi Stazioni. Maroni: "Piano di riparto va riscritto"

Il prefetto Paolo Tronca ha ricordato che nel frattempo saranno portati avanti i lavori per mettere a posto altri locali in via Sammartini e ha garantito che saranno lasciati liberi i negozi, i mezzanini e gli altri spazi di passaggio della stazione Immigrazione: il tema dell'incontro fra Renzi e Hollande e Cameron a Expo SONDAGGIO - E' giusto continuare ad accoglierli? Votate

Profughi, la Protezione civile controlla la situazione in Stazione Centrale

Profughi, la Protezione civile controlla la situazione in Stazione Centrale

Milano, 17 giugno 2015 - Continua l'emergenza profughi a Milano. Da questa sera le due strutture in plexiglass destinate a negozi e utilizzate in questi giorni per l'accoglienza dei migranti in Stazione Centrale saranno restituiti a Grandi Stazioni e contemporaneamente saranno aperti altri locali, ex uffici, sempre di Grandi Stazioni, da destinare all'accoglienza dei rifugiati. Lo ha confermato il prefetto Francesco Paolo Tronca. Il prefetto ha anche ricordato che nel frattempo saranno portati avanti i lavori per mettere a posto altri locali in via Sammartini e ha garantito che saranno lasciate liberi i mezzanini e gli altri spazi di passaggio della stazione.

La notte appena trascorsa 174 profughi sono stati registrati ed accolti nelle strutture comunali e del Terzo Settore. Lo rende noto il Comune di Milano. In particolare, 22 persone sono state accolte in via Corelli, 16 in via Betti, 7 in via Salerio, 43 in via Aldini, 2 in via Mambretti, 65 in via Martinelli e 19 nella struttura di Bresso. In totale, sono circa 1.300 le persone presenti nei centri di accoglienza distribuiti sul territorio. "Grazie allo straordinario impegno dei volontari e degli operatori - ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, assessore comunale alle Politiche sociali - siamo riusciti a far fronte all'emergenza, accogliendo e ospitando i profughi nelle 12 strutture operative".

 

MARONI: "CI CONVOCHI PALAZZO CHIGI" - Per l'emergenza immigrazione "il vero tavolo sarà a Palazzo Chigi e non al Ministero dell'Interno perché non è solo un problema di sicurezza": così il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha risposto sulla riunione di oggi convocata dal ministro Alfano. "Tre giorni fa Renzi mi ha detto che ci avrebbe convocati lui".  Maroni ha poi aggiunto: "Il piano di riparto del 2014" dei migranti arrivati in Italia "non e' stato attuato e va riscritto". E ha ribadito di volere nella nuova versione "un'equa distribuzione dei profughi, mandandoli nelle Regioni che ne hanno accolti di meno". "Anche il sindaco di Milano, Pisapia - ha concluso - ha detto che la città non ne può accogliere più. Una volta tanto sono d'accordo con lui".

SALVINI: "NON ABBIAMO BISOGNO DEL PERDONO DEL PAPA" - "Quanti rifugiati ci sono in Vaticano?". "Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati". Così Matteo Salvini, su Radio Padania, ha commentato le parole di papa Francesco. "Sono curioso di vedere se a Torino incontrerà qualche sfrattato torinese", ha aggiunto Salvini.

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