Expo, entro due giorni i profughi all'ex campo base

Il via libera per l’utilizzo dell’area potrebbe arrivare entro due giorni.

I profughi durante il primo approdo nell’ex campo base di Expo poi bloccato a causa delle polemiche politiche

I profughi durante il primo approdo nell’ex campo base di Expo poi bloccato a causa delle polemiche politiche

Milano, 15 luglio 2016 - Emergenza profughi. Il via libera per l’utilizzo dell’ex Campo base di Expo potrebbe arrivare entro due giorni. Siamo agli sgoccioli: tecnicamente, ha fatto sapere ieri Palazzo Marino, la situazione è stata sbloccata. La struttura di Rho si trasformerà in un punto d’approdo per «alleggerire» la pressione su Milano ma anche per ospitare parte dei migranti che quasi quotidianamente vengono inviati dalla Sicilia nell’ambito del piano di ripartizione del Viminale. Una scelta al centro di polemiche fin dallo scorso marzo, quando il Ministero dell’Interno aveva fatto dietrofront dopo un iniziale nulla osta, e che fa storcere il naso al centrodestra ma anche a svariati gruppi di cittadini. "Appena apriranno le porte dell’ex Campo base noi saremo lì", ha tuonato ieri Matteo Salvini, leader e consigliere comunale della Lega, a margine del Consiglio comunale.

"Bisogna interrompere il flusso migratorio, gli altri Paesi lo stanno già facendo". Frase seguita da un duro attacco al prefetto: "Bisogna abolire la figura del prefetto, come suggeriva Einaudi". Intanto, in città si cerca di far fronte all’emergenza. "Non sappiamo quanti migranti arriveranno ma credo serva la collaborazione di tutti, del Governo, della Regione e della Città Metropolitana. Il punto è identificare una serie di spazi adatti: oggi a Milano ci sono 3mila migranti ma, se continueranno ad arrivare, una soluzione va trovata e non solo a Milano", ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala al Mico. Sulla gestione dei profughi «c’è un tavolo in corso e stiamo lavorando», ha assicurato. I numeri sono sempre alti. Al punto che Comune e Terzo settore, nei giorni scorsi, hanno spalancato le porte di altre strutture per far fronte all’emergenza: dal Ceas del parco Lambro al Memoriale della Shoah al Binario 21 della Stazione Centrale.

E in via Zandrini, in un polo curato da Progetto Arca, sono stati individuati 30 posti per accogliere minori stranieri non accompagnati. "Il numero dei ragazzi sta aumentando, la situazione è allarmante", ha segnalato Giuseppe Cusmai, ristoratore a Porta Venezia. Ieri, nel suo locale, si sono incontrati due comitati di quartiere per fare il punto della situazione e chiedere interventi. "Milano è al collasso". Mercoledì prossimo, in prefettura, ci sarà una riunione che coinvolgerà diversi sindaci lombardi: in parole spicce, ognuno sarà chiamato a fare la sua parte.

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