Emergenza profughi, il centro di via Aldini non chiude (per ora)

Dietrofront dopo l'annuncio di Majorino. Proroga fino al 31 luglio poi toccherà alla nuova Giunta Sala scegliere

La manifestazione contro la chiusura del centro

La manifestazione contro la chiusura del centro

Milano, 26 giugno 2016 - L'annuncio a sorpresa dell’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino era arrivato il 6 maggio, in occasione dell’inaugurazione del nuovo hub dei profughi in fondo a via Sammartini: "Chiudiamo il centro di via Aldini". Un annuncio che aveva indispettito anziché no il gestore della struttura, cioè il presidente di Fondazione Arca Alberto Sinigallia, tanto che Majorino, dopo breve conciliabolo, era stato costretto a correggere il tiro: "In ogni caso, aspetteremo la fine della convenzione". Che scade tra quattro giorni. Cosa succederà? Di sicuro, la scuola riconvertita in centro d’accoglienza non chiuderà il 30 giugno, se è vero che il Comune ha già deciso di prorogare i termini fino al 31 luglio. Un altro mese almeno, con gestione ancora affidata ad Arca onlus.

Poi toccherà alla nuova Giunta Sala – con Majorino certo della riconferma sia come assessore che come titolare della delega alla Politiche sociali – scegliere se continuare l’esperienza in via Aldini o se interromperla dopo tre anni. Decisamente più probabile la prima ipotesi, soprattutto se Palazzo Marino non riuscirà a trovare location alternative dove ospitare gli "spontanei" che ogni giorno si presentano in Stazione Centrale. Sì, perché l’emergenza è tutt’altro che finita, sebbene un numero sempre crescente di profughi preferisca presentare qui la richiesta di protezione internazionale (60% del totale secondo gli operatori del settore), stante il giro di vite sui controlli alle frontiere degli altri Paesi dell’Unione Europea. E prova ne è il fatto che al centro di smistamento di via Sammartini dormono 160-180 persone a notte (con picchi di 210 qualche settimana fa), nonostante ci sia posto solo per 70 persone.

Senza contare che proprio in via Aldini è stata di recente riaperta l’ex palestra, spazio che Arca utilizza all’occorrenza per ampliare la capienza di 100 letti (e portarla a 350); senza peraltro, è giusto sottolinearlo, prendere un euro per il surplus di migranti rispetto al numero "coperto" dagli accordi con la Prefettura. Prefettura che a sua volta è impegnata da tempo nella ricerca di nuovi spazi dove alloggiare i migranti assegnati dal Viminale nell’ambito del sistema di distribuzione su base regionale: oltre al nuovo bando da 21,4 milioni di euro (per 4mila posti) pubblicato on line il 14 giugno, i vertici di Palazzo Diotti hanno pure diramato un avviso esplorativo indirizzato alle associazioni del Terzo settore eventualmente interessate a gestire un centro d’accoglienza all’interno dell’ex caserma Mancini della Polaria a Peschiera Borromeo. I tempi sono stretti, l’estate è appena iniziata. E gli sbarchi al Sud non si fermano: 200 delle migliaia di disperati salvati nel Mediterraneo nei giorni scorsi verranno trasferiti in Lombardia nelle prossime ore.

 

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