Case popolari, al Pirellone presidio sindacati inquilini poi blitz comitati contro riforma

Una manifestazione proprio mentre il progetto di legge va al voto in Consiglio Regionale. Nel pomeriggio arrivano i militanti del comitato San Siro con fumogeni e laterizi

Fumogeni e bandiere rosse davanti alla sede della Regione Lombardia in piazza Duca d'Aosta

Fumogeni e bandiere rosse davanti alla sede della Regione Lombardia in piazza Duca d'Aosta

Milano, 28 giugno 2016 - Presidio dei sindacati degli inquilini, questa mattina, al Pirellone, per contrastare il progetto di legge regionale per la riforma dell'edilizia pubblica che va al voto inPresidio dei sindacati abitanti case popolariConsiglio Regionale.  Si legge in una nota: "Cgil, Cisl, Uil della Lombardia, con i sindacati regionali degli inquilini Sicet, Sunia, Uniat, Unione inquilini, Conia, da mesi sollecitano modifiche alla riforma, chiedendo più case, più servizi, più tutele e diritti. Ben 12mila sono state le firme raccolte a sostegno della petizione popolare sulle proposte dei sindacati, presentate alla Regione il 26 maggio scorso. Con il presidio di oggi Cgil, Cisl, Uil e sindacati degli inquilini chiedono al Consiglio di correggere il progetto di legge, per rilanciare l'edilizia pubblica come settore fondamentale del welfare lombardo e come risposta a un bisogno primario delle persone".

BLITZ - Nel primo pomeriggio c'è stato anche un blitz del Comitato abitanti San Siro e del sindacato inquilini Asia, a Milano, sotto la sede di Regione Lombardia. I manifestanti, circa una ventina in protesta contro la nuova proposta di legge regionale sulla casa, hanno portato delle macerie e laterizi davanti all'ingresso dell'edificio, e dei sacchi dell'immondizia neri con il simbolo del dollaro. "Mentre chiusi nei palazzi del potere decidono delle nostre vite, noi continueremo a denunciare e attaccare i vari responsabili del degrado dei quartieri popolari, chi seduto in poltrona continua a spartirsi mazzette e appalti speculando sul nostri diritti", scrivono in una nota gli attivisti del comitato e del sindacato, che hanno acceso dei fumogeni e sventolato le bandiere 'Stop sfratti e sgomberi'. Al grido di "Basta sfratti!", un manipolo di militanti ha scavalcato il cancello che protegge il lato destro della sede del Consiglio lombardo, hanno lanciato un fumogeno, e abbandonato sacchi neri dell'immondizia e dei calcinacci. Con l'arrivo degli antagonisti, l'entrata di via Filzi e' presidiata da alcuni agenti in tenuta antisommossa.

Fumogeni e bandiere dei centri sociali in Regione LombardiaLE RICHIESTE - I sindacati chiedono "un fondo strutturale per il finanziamento dell'edilizia pubblica. Non c'è nel progetto di legge un impegno strutturale sul finanziamento. Si prevedono delle risorse, in parte statali, per interventi di recupero degli alloggi, ma il finanziamento dell'edilizia pubblica ha ancora, nella politica di bilancio di Regione Lombardia, il carattere di una scelta eventuale o residuale. Nella legge si dovrebbe invece prevedere un'apposita assegnazione di risorse da determinare annualmente in misura non inferiore a una quota minima o essenziale delle complessive risorse a bilancio". Poi "il diritto alla casa non si discrimina. Nel progetto di legge si mette uno sbarramento del 20% per limitare l'ingresso nelle case popolari delle fasce più disagiate, perché troppa utenza povera nelle case popolari diminuisce le entrate da canoni. In tutta la Lombardia si assegnano mediamente ogni anno circa 3.000 alloggi pubblici, ma solo 600 alloggi potrebbero essere assegnati alle famiglie più svantaggiate. Questa limitazione non è accettabile e nemmeno è accettabile che la condizione di sfratto esecutivo o eseguito non sia rilevante ai fini del punteggio e dell'assegnazione di una casa popolare".  Altra richiesta "bando unico e permanente per l'accesso a tutti i servizi abitativi" e  "garantire la sopportabilità dei canoni". Si chiede quindi di "restituire ruolo ai Comuni nella gestione dell'offerta abitativa e dell'emergenza casa" e di "garantire la gestione pubblica degli alloggi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro