Salvini spazza il campo delle ipotesi: accordo con Berlusconi solo sui contenuti

Il segretario della Lega: "Oggi non siamo alleati, non ci interessano i nomi"

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Milano, 21 febbraio 2017 - Continua il dibattito nel centrodestra.  Il segretario della Lega Matteo Salvini si sente a suo agio e parla a ruota libera. Gioca in casa. È infatti a Milano, ospite degli «Amici della lirica», che l’hanno premiato come uomo dell’anno «per essere strenuo difensore della milanesità e non solo». Prima di lui, negli anni scorsi, hanno ricevuto lo stesso riconoscimento, fra gli altri Giulio Andreotti, Riccardo Muti, Indro Montanelli e Belen (sì, proprio Belen, avete letto bene, ndr.) Salvini è coccolato dalla presidentessa del circolo, Daniela Javarone e si concede volentieri alla tortura degli innumerevoli selfie con le numerosissime «sciure» presenti, che gli fanno ogni sorta di raccomandazioni (la più gettonata: vai da solo che sei il più bravo di tutti, non rimetterti insieme a dei bolliti).

Salvini, allora, come la mettiamo? Ha sentito che Berlusconi punta su Zaia per riunificare il centrodestra e vincere le elezioni?

«Stupidaggini. Non riusciranno a farci litigare. Stamattina ho parlato sia con Zaia che con Maroni, non ci sono problemi fra di noi. Zaia è il bravo governatore del Veneto, Maroni il bravo governatore della Lombardia, se vinceremo, anche loro faranno parte della squadra se non vorranno continuare a fare quello che fanno benissimo già oggi. L’intesa con Berlusconi si fa se c’è accordo sui contenuti, non sui nomi. Io comunque sono pronto anche domattina sfidare Renzi e Grillo».

Quindi si candida lei a fare il leader del centrodestra?

«Guardi, questa è l’ultima delle mie preoccupazioni».

E la prima quale è allora?

«Gliel’ho detto. Il fatto che sui contenuti siamo ancora distanti».

Ad esempio sui rapporti con l’Europa e sulla possibile uscita dall’euro?

«Esatto, questo è un tema che ancora ci divide».

Cosa le dice Berlusconi in proposito?

«Mi dice: Matteo devi venderla meglio, se dici così perdiamo voti. Io invece voglio spiegare alla gente i vantaggi che avrebbe a tornare alla lira. Abbiamo pubblicato a nostre spese un libriccino di 38 pagine, che racconta tutta la verità sulla più grande truffa ai danni dell’Italia, come e perché è necessario superare l’Euro per tornare a crescere».

Non piacerà a Berlusconi.

«Pazienza, l’importante è che piaccia alla gente».

Ci sono altre questioni che vi dividono?

«Quella delle alleanze. Io voglio mettere bene in chiaro fin da oggi che se ci presentiamo con una coalizione di centrodestra non sono assolutamente disposto a imbarcare tutti per prendere un voto in più».

Tutti chi?

«Alfano, Verdini e Cicchitto, tanto per fare tre nomi, non li voglio».

Anche sull’immigrazione per il momento non sembrate molto in sintonia…

«Anche su questo tema Berlusconi dice che non devo esagerare. Ma io non esagero quando contesto l’immigrazione clandestina, quando dico che ci devono esserci controlli a tappeto e che vanno espulsi immediatamente quelli che non sono in regola. Cosa dico di strano? La gente è con me, basta col buonismo».

Se si votasse oggi sareste alleati piuttosto litigiosi…

«Vede, il punto è proprio questo. Io non voglio prendere in giro gli italiani, non è serio mettersi insieme per vincere e il giorno dopo iniziare a litigare. Se si votasse oggi andremmo per la nostra strada, non saremmo alleati con Forza Italia».

Ma divisi si perde.

«Bravo, lo dica a loro. Io lavoro per fare una squadra più ampia possibile. Ma non posso stare con chi dice che va bene l’Euro…».

Salvini, lei pensa che la scissione del Pd possa giovare alla destra?

«Quello che succede in questi giorni nel Pd è una roba da voltastomaco, è pazzesco che il Paese sia ostaggio delle beghe di un partito, ma non credo che ci porterà dei voti. Noi vinceremo per i meriti nostri, non per le disgrazie altrui».

Ma quando e come si voterà?

«Quando non lo deve chiedere a me, io dico prima possibile. Come? Io sono per il maggioritario, alla sera delle elezioni vorrei sapere chi ha vinto e chi ci governerà per cinque anni. Ma a questo punto, dopo quattro governi abusivi non scelti dai cittadini, va bene anche il proporzionale basta che non si perda altro tempo in chiacchiere».

Premio alla lista o alla coalizione?

«Non sono questioni che appassionano gli elettori, facciano un po’ come gli pare».

Cosa risponde a chi dice che è più probabile un governo Renzi-Berlusconi di un governo Berlusconi-Salvini?

«Spero proprio di no. Berlusconi deve capire che si sta o di qua o di là, gli italiani vogliono chiarezza».

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