Regionali, Fontana su 'razza bianca': "Anche la Costituzione ne parla"

Il candidato del centrodestra: "Volevo evidenziare come un discorso lasciato al caso, all'improvvisazione rischi di essere devastante per il nostro paese"

Attilio Fontana (Newpress)

Attilio Fontana (Newpress)

Milano, 16 gennaio 2018 - "Volevo semplicemente evidenziare come un discorso lasciato al caso, all'improvvisazione rischi di essere devastante per il nostro paese". Il candidato del centrodestra alla regione Lombardia Attilio Fontana, a "Fatti e misfatti" su Tgcom24 torna a parlare della dichiarazione sulla "razza bianca" che ha scatenato numerose polemiche. "Da italiano mi vergogno a vedere gli immigrati che vivono in case e fabbriche abbandonate o costretti a entrare nella malavita organizzata. Ammetto di avere usato una espressione inopportuna ma il principio rimane se si vuole risolvere in futuro un problema che può causare problemi di carattere sociale".  "Apro e chiudo una parentesi. Dovremmo cambiare anche la Costituzione comunque perché - ha continuato Fontana - è la prima a dire che esistono delle razze. Comunque fin dall'inizio ho detto di aver usato un'espressione inopportuna. Il problema però bisogna affrontarlo se si vuole risolvere in futuro questa situazione che rischia di esplodere e creare problemi di carattere sociale".

Fontana ha poi spiegato il suo stupore per la "chiamata" da parte di Matteo Salvini dopo la rinuncia di Maroni alla corsa per Palazzo Lombardia: "Avevo ricominciato la mia vita ordinaria, a lavorare nel mio studio e mi divertivo anche molto, la proposta di Salvini è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Ho detto di sì perché l'amministrazione e la politica sono una malattia dalla quale è difficile guarire, poi per chi ha lavorato sempre per il proprio territorio è una sfida importante alla mia età. Sono rimasto sconvolto dalla proposta di Salvini". 

"Il vero importante passaggio della prossima legislatura applicazione della norma sulla autonomia - ha aggiunto - credo che sia fondamentale per la Lombardia, ma anche per le altre regioni. Una maggior autonomia è una scommessa che risolverebbe i problemi di tante Regioni ma anche dello Stato". Quanto alle altre azioni che intende mettere in atto in caso di affermazione alla guida della Regione, Fontana ha spiegato che partirà "da quanto fatto" da Roberto Maroni "con delle aggiunte dove possible". Ad esempio sugli "asili nido gratuiti". "Una delle prime iniziative - ha affermato - sarà ampliarne la partecipazione ad altre fasce sociali". In tema economico Fontana ha invece detto che le "agevolazioni e il sostegno" alle imprese già attuati "sono tutte da confermare" e di volere inoltre "insistere se si può, ampliando gli interventi su formazione e ricerca e rendere più semplice rapporto tra ente pubblico e chi lavora".

Fontana si è  posto come garanzia di continuita' a Palazzo Lombardia e come argine alla possibilita' che l'avvento del centrosinistra possa "smantellare" quanto fatto negli anni di "buon governo" del centrodestra. Il candidato democratico Giorgio Gori, ha obiettato, "non sappiamo cosa proporrra', visto che rappresenta un partito di sinistra, anche se lui e' un volto moderato". "Col centrodestra siamo sicuri quello che e' stato fatto non verra' smantellato - ha argomentato -. Se invece va una forza che, al di la' della persona di Gori, ha delle idee diverse, quella sicurezza di non smantellamento non c'e'". Dal canto suo, Gori si e' detto convinto di poter vincere, sostenendo che "i lombardi non voteranno in massa Fontana, anzi il contrario".  Il sindaco di Bergamo, che stasera partecipera' a un evento organizzato dai Socialisti, oggi ha incassato il sostegno ufficiale della lista '+Europa, con Emma Bonino'. "E' un'ottima notizia che mi onora personalmente", ha commentato.

Di Fontana e', invece, tornato a chiedere le dimissioni l'avversario dei 5 stelle Dario Violi, secondo cui l'ex sindaco di Varese e' "indegno di rappresentare i lombardi". Duro anche il candidato di Liberi e uguali, Onorio Rosati, per il quale le dichiarazioni di Fontana "non sono delle battute ma sottintendono una cultura razzista". 

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